ESA astronaut Luca Parmitano on his first weeks in space:
My first ten days on the International Space Station have passed in a flurry of activities so intense that I find it hard to reconcile all that has happened with what I can recall in my memory.
Adapting to weightlessness can be fun but it is a constant challenge. The normal laws of physics we take for granted no longer apply. I constantly have the feeling of being late: with operations, with calls, even with my own body. Without gravity every contact with an object generates movement, so it is difficult, if not impossible, to stay still. Once you begin to move it is very difficult to stop. I learnt this the hard way when I went through Node 1, the Destiny laboratory and Node 2 at full speed. I ended up crashing into Node 2’s cone. Fortunately it was full of soft, empty bags that are stored there.
We can anchor our feet but this does not solve the problem. Our bodies have sensors that unconsciously tell us the position of our limbs. On Earth our feet align themselves with the ground and in space they unconsciously try to align themselves to the new environment causing unwanted rotations. So even my unconscious mind must learn how to handle weightlessness!
Everyday activities such as shaving or going to the bathroom require a well thought-out plan of action. Water does not flow up here so it is impossible to clean a razor in the usual way. I had to invent an alternative method to clean my razor as shaving is important for me. I now blow on the razor from one side and collect the shaving cream in a handkerchief placed on the other side.
Our bathroom is very different from what we are used to on Earth. The space toilet has two separate compartments, one for solid waste preserved in airtight containers and then loaded onto a cargo ship, and one for liquid waste which is recycled. They are connected to a suction cup that creates an air flow to direct waste to a container so it does not stray into the atmosphere (that would be a real emergency!).
Work is also complicated by the absence of objects having weight. Since it is possible to attach an object on any surface (with Velcro, for example), it is extremely easy to forget where you left it. Imagine you open a full container to store something, as soon as it opens the contents will tend to splash out in every direction and I only have two hands to catch everything as it floats away. It is common to find free-floating objects that have gone missing during work in completely different modules.
A similar problem occurs when we eat. When you open a container there is a high chance that a ‘sauce bubble’ escapes that will then break up into a constellation of floating bubbles. This is why the International Space Station is the only place where the ‘ceiling’ is dirtier than the ‘floor’. We keep our movements very slow to maintain control at all times, both of our bodies and our surroundings.
Some things do adjust automatically, the human body really is an amazingly adaptable machine! For example, in just ten days I realised that my brain no longer makes a distinction between above, below, left or right. It now orients itself depending on the work to be done. When I leave Node 3, where I exercise with my head pointing towards Earth and move to the Destiny Lab where the drink dispenser is overhead, I rotate my body as I float through the modules ready for my refreshment without even noticing the rotation. These moves are exhilarating, I will never tire of the incredible sense of freedom I feel.
This Saturday we will be all geared up for the arrival of ATV Albert Einstein (I wrote about this in the Shenanigans09 blog). I will be the main operator and I will be extremely busy during all the activities. More on this next time.
Discussion: 30 comments
immagina festeggiare un compleanno e di stappare una bottiglia di brut! cosa succederebbe?
Ciao Luca,
grazie per questo piccolo momento di condivisione.
Buen dia o noche para Ustdes alla en el espacio, todos los dias reviso mi correo para saber cuando pasara la estacion espacial sobr mi ciudad; puedo comentarles que ya son muchas las ocaciones que he logrado verla cruzar el cielo de caracas la ultima vez fue la semana pasada en direccion sse nne es increhible su brillo.
Ciao Luca. Quaggiù nascono spontaneamente, grazie a twitter, gruppi di osservatori col naso all’insù. Ho visto sfrecciare un puntino luminoso sulla mia testa qualche sera fa ed è stato soprendente (non immaginavo di poter vedere la stazione ad occhio nudo) oltre che emozionante. In tanti facciamo il tifo per te. Divertiti!
Santo cielo, deve essere davvero difficile abituarsi 🙂 Immagino che mal di testa e nausee siano all’ordine del giorno, almeno all’inizio!
Orgoglio pieno di leggere le emozioni in orbita, scritte in italiano, da un italiano… 🙂
Ciao luca, che bello poterti seguire, e capire quello che fate e come lo fate, certo che tu lo hai sintetizzato mooltoo bene 😀 sarà anche più complicato di quello che sembra :D.
quasi dimenticavo, ho provato i brividi quando ho visto la nostra belle sicilia dallo spazio 😀 GRAZIE
Ho letto che a bordo avete l’ora di Mosca, ma vedo che invii foto anche a tarda ora italiana. Che orario fai. Siete regolari? Avete tutti gli stessi turni? E’ difficile abituarsi a 16 albe al giorno? Grazie per farci partecipi della tua esperienza unica. Complimenti.
This blog is great Luca! It is immensely interesting to read your descriptions of adapting to live up there, and how the smallest, most mundane things we take for granted that we do down here require re-orienting up there. Thank you for this insight.
thanx so much Luca for sharing all you experience; I see you on interviews with students and going about your daily work (if cameras aligned for us that way, not always of course) everything you have to say about life on ISS is important to hear and see if possible, will continue to monitor your blog, study the fotoz, read the blurb etc. and of course; Twitter! ;)*
Grazie Luca di questi racconti, sono un modo per “toccare” quasi, questa esperienza meravigliosa, per capire meglio un “futuro” impensabile per noi ancora purtroppo ancorati al suolo, ma tutto sommato non poi così lontano, nello spazio e nel tempo…
Fascinating insight into how you feel. Can’t wait until the next one! I am intrigued whether you have meals with the rest of the crew minus table chairs glasses etc. Also how does Karen wash her hair if you struggle to shave? Cleaning must be an enormous task so there are no germs around. It is excellent that technology allows us Earthlings to share this experience ‘live’. Thank you-ciao!
Grazie luca
aspetto tutte le sere per godere delle tue foto… grazie davvero per quello che fate… sono orgogliosa di Voi!!!
Egregio dot. Parmitano, grazie per condividere queste sue esperienze,lo seguiamo qui dall’Italia sempre con attenzione e curiosita.Buona continuazione delle missione e buon lavoro.
Sono orgoglioso di essere stato il tuo insegnante di musica. è come essere un po’ lassù con te quando suoni. La tua descrizione mi ha risposto ad alcuni dubbi, mi chiedevo inoltre ma per lavarvi ovviamente non usate acqua?
è molto interessante leggere delle tue esperienze, sensazioni particolarissime che noi non conosceremo mai, se non chissà, forse quando lasceremo il nostro mondo…?
Io ti scrivo dalla mia casa di viale Jonio, mi piacerebbe una notte alzare la testa e vederti passare, ma forse a occhio nudo non è facile, specie per me che ho una discreta retinopatia diabetica. Io non sono giovane come te, ma lo spirito è rimasto molto indietro… e penso a quando da ragazza guardavo le stelle e mi chiedevo se davvero lassù ci fosse Dio o i nostri nonni… adesso vorrei veder passare la tua navicella… come cambia la vita !!
Ciao Luca, e’ veramente interessante il tuo “diario di bordo” ci permette di capire
molte cose e un po’ di immaginare li da voi. Grazie per la condivisione.
Io pure se volo ho sempre molto timore quando prendo un aereo, voi cosa
provate quando percepite dove siete? Mi sembra di capire che lilepercezioni
s ono molto ovattate. Tipo essere immersi in acqua respirando. come gestite i vostri timori, le ansie?
Il lancio verso la is.s e le procedure di aggancio alla stazione e di ingresso sono state complesse, hanno generato timori?
Reading about your adaptation to weightlessness is a hoot. It’s all so hard to imagine for us earthbound types. I still don’t understand how you exercise–it looks like you’re on a treadmill but how could that work? Anyway, your blog is great fun to read!
Ciao, ma come fate a mangiare la salsa? È molto densa immagino.. altrimenti scapperebbe via tutta! hehehe
Ciao, Luca! Hai portato con te sul ISS un oggetto molto caro, ma quale non lo vuoi portare indietro per Terra ?
È meraviglioso quanto scrivi. Continueremo a seguirti con gioia….
Il planetario di Bari – Osservatorio Astronomico di Lama Balice
Fabio&Pierluigi
Grazie Luca per queste interessanti osservazioni! E’ molto bello poterle leggere in italiano sapendo che tu sei lì e le stai provando realmente. Continua a raccontarci, ti prego, noi non potremo mai provare queste sensazioni ma almeno possiamo “viverle” immaginandole leggendoti. Grazie ancora! Ciao
Ciao Luca, sono nata in Magna Grecia, molto vicino a te: a Reggio Calabria, affacciata sullo Stretto.
La Sicilia fa da sempre parte del mio campo visivo e del mio stato d’animo. Grazie per quella foto bellissima: si vedono la Sicilia e la punta della Calabria, per me sono casa entrambe.
Vorrei essere con voi solo per guardare la terra e tutti noi dall’alto, come dovremmo fare tutti, ogni giorno, con occhi più buoni, con sguardo più umano e pietoso. Quella forse è una distanza eccessiva per troppo tempo.
In questo momento dovremmo ridurre la distanza tra tutti, rimboccarci le maniche e tenderci una mano l’un l’altro!
È la prima volta che scrivo su un blog. Ho pensato che chiederti un indirizzo mail privato su twitter (!) avrebbe solo complicato le cose. Odio questi mezzi “internautici” che aumentano le distanze. In questo caso corro il rischio di usarli in pubblico perchè usandoli a tua volta mi hai regalato un’emozione fortissima!
Grazie,
Vale
Quante cose! Grazie per la condivisione! Goditi ogni momento. Enjoy the mix!
Ciao Luca…non so davvero da dove cominciare,mi piace tutto quello che racconti!Avere la sensazione di essere continuamente in ritardo con il proprio corpo è una frase molto bella,almeno per me lo è!mi emoziona molto quello che fai lassù…continua a scrivere i tuoi pensieri..sono speciali!grazie…
ma tu non hai mai paura?
Cristina
Ciao Luca, esperienza unica al mondo!!!! quanto ti invidio
ci fai sognare :-)))) buon lavoro
Ciao che bello sapere ogni giorno che si può comunicare con voi, nella nostra lingua. Mi chiedevo se, con l’assenza di gravità ci si sente anche stanchi fisicamente. Stupida domanda forse, ma, mi piacerebbe avere la risposta da chi prova questa esperienza come te Luca mio corregionale. Con la missione Volare, la passione per lo Spazio è più interessante anche perché ci sei Tu. sei già un Mito
Ho sempre guardato le stelle, parlato con loro, giocato e sognato con quell’immenso puntino luminoso ma mai avrei potuto pensare che un giorno ne avrei avuto una speciale che appariva “su appuntamento”; e’ bastato avere mappe e orari del passaggio del #ISS per essere partecipe di un sogno, passeggiare sul lungomare con la “mia stella speciale” che camminava sulla mia spalla era diventato un momento irrinunciabile! E’ stata un’estate indimenticabile, anche un semplice “ciao” che arrivava da lassù sulla mia pagina twitter mi riempiva di orgoglio e mi rendeva felice. La mia stella parlava con me…. Grazie, Luca!