Heavenly visionsVisioni celestiali

Antonio Litterio contemplates spectacular skies in this latest blog entry.

I could have waited before sending this latest page of my story. But I just can’t. I’m far too excited, even now, by what I saw a few hours ago.

This afternoon I went outside to carry out some work in an external laboratory. As usual, I took my camera and tripod. An hour later, I got ready to move to another external laboratory. As always, I put everything on: two pairs of gloves, a neck warmer, goggles, hat and torch. I radioed in my movements and set off. A few metres from my destination, my goggles were so fogged up that I had to lower them to see where I was going. My breath reflected the light of the torch so in order to see, I held my breath. Just at that moment, high in a sky made almost starless by moonlight, I saw the outline of strange green clouds… There it was: an aurora.

Without thinking twice I radioed in and told everyone to go outside: “There’s an amazing aurora – it’s fantastic!”. I started taking photos. A few minutes later my camera switched itself off and I was literally freezing to death. But the sight before me was intoxicating. I watched the oblique, sinuous line move forwards and I thought of the times I’d been in the car or looking out of my window at home, watching water falling from distant clouds. Only this time the cloud was invisible, and the water wasn’t grey, it was a muted green. It wasn’t landing on Earth but seemed instead to be soaking the sky.

It’s rare to see such faint light that isn’t extinguished by bright moonlight.

Suddenly, the most magnificent, brilliant line of all began to materialise in all directions, right above my head. It was as long as the sky, stretching from one horizon to the other. I could even sense its third dimension: it seemed to start just a few hundred metres from me and reach up to the stars. I was utterly transported, so I lay down on the snow, with my hands behind my head as if stretched out in a meadow. There, my back frozen to the ground, I immersed myself in a multicolour rain shower that moved, grew and faded in intensity, disappearing then reappearing, constantly changing. In that moment, in the silent sound of this luminous rain, I’m sure I was smiling. With my face bathed in colours I thought, “This is why I came here”. The aurora stayed in the sky from 17:00 to 02:30.

 Antonio

Music that Antonio has selected to listen to with this text:  Avrei potuto ritardare l’invio di questa nuova pagina del mio racconto, ma non posso, l’emozione è ancora troppo forte, l’emozione in quello che ho visto proprio poche ore fa.

Nel pomeriggio esco per andare a fare alcune attività in un laboratorio esterno. Con me porto come sempre, macchina fotografica e cavalletto.

Dopo un ora mi preparo per spostarmi in un altro laboratorio esterno, indosso tutto come al solito, doppi guanti, paracollo, maschera, cappello, lampada, comunico alla radio il mio spostamento e mi incammino. A poche decine di metri dalla mia destinazione, la maschera diventa talmente opaca da doverla abbassare per poter continuare a vedere dove andare.

Il vapore del mio fiato riflette la luce della lampada quindi per vedere smetto di respirare, e proprio in quel momento in alto nel cielo poco stellato per via della luna, ecco apparire la sagoma di quelle strane nuvole verdi…. ecco…un aurora.
Senza esitare chiamo la radio e dico a tutti di uscire, “c’è un’aurora incredibile….è fantastico”. Comincio a scattare foto. Pochi minuti dopo la mia macchina fotografica si spegne e io letteralmente muoio dal freddo… ma quello che vedo mi inebria di emozioni uniche, vedo questa linea obliqua e sinuosa procede in avanti, e mi ricorda quando
da lontano, in macchina o dalla finestra di casa, vedi l’acqua che cade da una nuvola. Ma questa volta la nuvola è invisibile è l’acqua non appare grigia, ma di un verde tenue, e non arriva a toccare il terreno ma è come se bagnasse il celo.

E’ un evento raro vedere una così fievole luce non soffocata dal bagliore della Luna.

Ad un tratto iniziano, lentamente, a comparire in tutte le direzioni e proprio sopra la mia testa, la più favolosa e brillante di tutte le linee si materializza. E’ lunghissima nel cielo, va da orizzonte ad orizzonte, ne percepisco anche la terza dimensione. sembra parta a
poche centinaia di metri da me per arrivare a toccare le stelle. Sono completamente in estasi, allora mi sdraio sulla neve, mani dietro il collo come se stessi su di un prato, e lì con la schiena congelata mi immergo in questa pioggia di arcobaleno che si muove, aumenta e diminuisce di intensità, scompare e riappare sempre diversa. In quel
momento nel silenzioso rumore di questa pioggia sono sicuro sorridessi e con il mio volto bagnato da questi colori ho pensato, “ecco il motivo che mi ha spinto a venire qui”. L’aurora è rimasta visibile dalle 17.00 alle 2.30 di notte.

 Antonio