Pavel
Il comandante della Expedition 36, Pavel Vinogradov, è un cosmonauta con una notevole esperienza alle spalle e un sorriso amichevole sul volto. Tutte le volte che mi vede (normalmente i nostri percorsi si incrociano 2 o 3 volte al giorno) prova a salutarmi in italiano, e puntualmente mi chiama “signora”, mi dice “buonasera” anche alle 10:00 del mattino oppure mi delizia con un “Bonjour!”. Ma il suo sorriso è contagioso, e se lo correggo ride di gusto, porta la mano alla fronte con un sonoro “Kanieshna!” (in Russo: “naturalmente”) e mi ringrazia. Normalmente parliamo in Russo, e qualche giorno fa ho avuto con lui una conversazione che mi è rimasta impressa nella mente…
Durante la maggior parte della seconda EVA effettuata da Fyodor e Alexander le 7 finestre della Cupola sono rimaste chiuse, e per tutta la durata dell’evento, dalla chiusura dei portelli stagni in poi, Pavel e Chris sono rimasti isolati tra la loro Soyuz e il modulo MRM2 – un volume non molto più grande di un paio di armadi – per cui è comprensibile che, subito dopo il rientro dei due cosmonauti, sia Pavel che io ci siamo ritrovati nella Cupola per respirare un po’ di “spazio aperto” dopo esserne stati privati per oltre 8 ore.
Aperte le finestre, uno accanto all’altro abbiamo assistito a un’altra, ennesima, spettacolare alba orbitale, la violenza dei raggi del sole, mentre infiammano l’atmosfera, visibile in tutta la sua gloriosa forza – il rosso, l’arancio e il giallo che prendono il sopravvento sul nero, sul blu e sull’azzurro in pochi, preziosi attimi.
Ma mentre il calore del sole cominciava a farsi sentire anche attraverso gli spessi vetri delle finestre inondate di luce, per un attimo ho girato lo sguardo e ho guardato invece Pavel. Vedete, ero curioso di vedere come reagisce un veterano che di albe e tramonti ne ha visti decine – no, centinaia. E onestamente non sono rimasto eccessivamente sorpreso nel vedere riflessa nei suoi occhi una meraviglia che doveva essere un’eco di quella che provo io ogni volta. Così, approfittando dell’attimo di condivisione di quest’esperienza, letteralmente ultraterrena, e pur conoscendo già la risposta, gli ho chiesto se ci si può mai abituare a un tale spettacolo.
Il suo volto si ricopre di mille sottilissime rughe mentre un sorriso si allarga a illuminargli il volto, e Pavel mi risponde con un’altra domanda: “Come potrebbe essere possibile? Guarda, guarda, come potrebbe essere possibile?”.
Seguo il suo consiglio e guardo fuori. Sono d’accordo con lui: come potrebbe essere possibile?
Microgravità e wasabi
Mi trovo in Columbus, dove sto lavorando a un esperimento, chiamato SkinB, che studia in che modo invecchia la pelle di un astronauta in microgravità. Per fare ciò utilizzo una serie di strumenti, collegati a un computer, per analizzare vari parametri che verranno poi analizzati a terra (tono, evaporazione e foto ai raggi UV). Ricordo che la prima volta in cui preparai l’installazione, anche se appena 6 settimane fa, ero molto goffo, nella gestione degli strumenti e del mio corpo: oggi invece sono perfettamente a mio agio in microgravità. Ogni strumento sembra obbedire alla mia volontà e mantiene una posizione che, anche se non stabile, mi permette di lavorare in tranquillità. I miei muscoli si posizionano in un equilibrio che mi consente stabilità o spostamento con il minimo sforzo, e non sento alcuna tensione nelle gambe o nelle braccia mentre lavoro.
Una volta completato l’esperimento, mi accorgo di essere in anticipo sulla tabella di marcia e posso approfittarne per un rapido snack. Con misurata lentezza e consumata calma mi trasferisco dal Columbus al Nodo1, attraversando il Nodo2 con un unico movimento fluido e poi il Laboratorio restando con un orientamento verticale, più complesso da gestire ma simbolo inequivocabile di avere conquistato la capacità di muoversi con grazia e agilità in assenza di peso. Sorrido pensando al Luca di qualche mese fa, goffamente limitato agli spostamenti in orizzontale.
Tra gli snack che attraggono il mio sguardo vedo un intonso barattolino di piselli ricoperti da wasabi, una piccantissima crema verde giapponese, lasciatoci in eredità da un collega – non fa certamente parte del menu standard. Vada per uno snack “sfizioso”: perché no?
Ignaro della tragedia che sta per compiersi, prendo il barattolino e sollevo il coperchio di plastica: sotto, a garantire la freschezza del prodotto, trovo una sottile copertura in alluminio, non dissimile da quelle dei vasetti di yogurt. Prendo la linguetta tra le dita e, con più forza di quanto avrei desiderato metterne, la sollevo per staccarla. Sento un lievissimo “pop” e mi ritrovo immediatamente circondato da centinaia di piselli verdi che in un big bang colorato volano da tutte le parti, una nuvola che si allarga con rapidità astronomica e senza alcun controllo. Mentre mi affanno cercando di raccogliere quanti più piselli posso dentro il barattolino, mi passa per la mente, in un lampo, l’immagine di una storia di quando ero bambino – quella della scimmietta che, per raccogliere un singolo pisello, avendo le mani colme, lascia cadere tutti gli altri. Ma per quanto mi sforzi, sono più quelli che escono rimbalzando dal fondo del barattolino di quelli che restano dentro. Dimentico del tutto di tenermi aggrappato e mi ritrovo a roteare insieme alla nube (dov’è finita la calma misurata di pochi istanti fa? Dove la consumata lentezza?) e provo a eliminare il problema alla radice, “catturando” i piselli al volo con la bocca e mangiandoli rapidamente. Il piano funziona, se non fosse per un dettaglio, e cioè che i piselli ricoperti di wasabi sono estremamente piccanti. Con gli occhi che strabuzzano, la lingua e il palato in fiamme, riesco finalmente a raccogliere i piselli superstiti dentro il barattolino. Mi guardo intorno ma sono solo – nessuno è testimone della mia goffaggine (tranne il testimone che conta di più: io). Convinto di essere al sicuro da futuro imbarazzo, torno al mio lavoro con consumata calma ed eleganza – la lingua ancora infiammata dall’infernale wasabi, e l’orgoglio che brucia ancora di più.
Discussion: 77 comments
Greetings from neighbouring Corfu, Greece! Thank you Luca for sharing these moments with us, your blog has been a delight to read! I can’t even put it into words, how grateful I am that the astronauts these days share their experiences with us in such a way, I believe this is the best way to make people interested in sciences, and to pursue their dreams! I hope to one day be able to work in your field too 😀
LEggere il tuo blog è veramente fantastico. E, devo dirtelo, cercando di immaginarti mentre mangi i piselli, ho avuto questa scena in mente… https://www.youtube.com/watch?v=qnPGDWD_oLE
ahahahahah, hai fatto la cosa che facciamo tutti dopo una goffaggine… guardarci intorno per verificare che nessuno abbia assistito. 🙂
Mi ricorda la scena di Homer e le patatine nello shuttle! https://www.youtube.com/watch?v=NvnlNKo119M dal 0:48 in poi ! 🙂 Vi guardiamo sempre passare sopra le nostre teste nelle serate sgombre dalle nubi! Un abbraccio dall’Italia!
il tuo racconto mi ha fatto venire in mente Homer Simpson astronauta, minuto 0:50 di questo video
https://www.youtube.com/watch?v=NvnlNKo119M
Ciao luca quello che ci racconti e le foto che ci stai facendo vedere, tutto cio’e meraviglioso ciao Luca tanti saluti anche a i tuoi colleghi da piano tavola
Ciao Luca,
tu almeno, roteando con la nube piselli-wasabi, sei riuscito nella tua missione impossibile: raccogliere quanto fuoriuscito dal barattolo, ingurgitandolo, in un men che non si dica (che ti sarà sembrato un’eternità 😉 ) ed ustionandoti le papille gustative!!!!
Invece noi gente comune terra-terra come potremmo fare? …. mangiare dal pavimento? o dalle pareti???….sarebbe molto più scomodo e poco igienico…;-) :-).
Ciao e buon lavoro.
Maria Teresa
L’ultimo episodio dei piselli ricorda un po’ homer https://m.youtube.com/watch?v=NvnlNKo119M 🙂 un abbraccio Luca e grazie delle emozioni che ci trasmetti dallo spazio, Alba compresa!
sei stupendo come riesci a raccontare le tue avventure spazziali, ti seguo e ti stimo luca
Ah ah ah!!! Mi è venuta in mente una puntata dei Simpson in cui Homer astronauta fa la stessa cosa con delle patatine “esplose” fuori dal sacchetto…..
Grazie per renderci partecipi di questa avventura straordinaria.
In effetti il wasabi è bello tosto e potrebbe creare nuove forme di vita!
Immagino che per vincere la resistenza del collante della copertura di alluminio basti veramente un minimo sforzo, ma senza la pressione atmosferica e con meno di 1/10 G è molto difficile controllarsi e ricordarsi di fare adagio i gesti che siamo abituati a compiere da una vita 🙂
L’immagine più bella che hai descritto è il “big bang” di piselli con te che fluttui nel mezzo 😀
è bellissimo il tuo blog, sono bellissimi i tuoi racconti.
Grazie per le immagini uniche e spettacolari che stai condividendo… e grazie per il tuo modo di scrivere… davvero chiaro e fluido… hai descritto quei momenti in maniera davvero coinvolgente! Complimenti anche per questo! Che ne dici di scrivere un libro al tuo ritorno?
Bellissimi questi racconti dei tuoi giorni, Luca!!! Mi sono ritrovata a ridere come una matta al pensiero di tutti quei piselli a giro!!! Storie di ordinaria quotidianità in un ambiente assolutamente fuori dall’ordinario!!!!
E invece la bellezza di continuare a riempirsi gli occhi della straordinaria bellezza delle ormai usuali albe… ma “come potrebbe essere possibile?” Già… come potrebbe essere possibile? E con queste parole che riecheggiano nel mio animo, sono felice di poter ancora guardare il mondo con occhi curiosi e di provar meraviglia ogni volta che incontro una usuale alba o tramonto su questa “nostra” terra…
Grazie, Luca e… Buoni giorni, lassù !!!
Sei l’orgoglio del sud e dell’Italia intera … tieni duro
Un racconto bellissimo, che ti fa capire che lassù nello spazio non tutto può essere gestito dalle macchine o dall’ipertecnologia. Ed è un racconto che sembra preso pari pari da un episodio dei Simpson, in cui Homer invece mangiava le patatine che erano sfuggite dal suo sacchetto!! come dire che a volte la realtà supera la fantasia…
Grazie sei l’orgoglio di tutti noi, non mi stanco mai di guardare le tue straordinarie fotografie, buona permanenza nello spazio e non ti stancare di inviare foto.
Thanks for this great post! I´m curious: Do you write your blog both in English and Italian or do you have anyone translate it to save time?
Grande…mi hai fatto ricordare una puntata dei simpsons dove homer è nello spazio e apre un pacco di patatine…beh succede quello ke è successo a te…buona giornata 🙂
Leggere quello che scrive Luca è come ascoltare un bambino, ansioso di raccontare, con ingenuità ed entusiasmo, ciò che va scoprendo del mondo.
medesima scena di homer simpson nello spazio…… esilarante…..
HAHAHAHA!!! I love the “pea cloud”!!! I can picture it in my head! LOL This made my morning! Thanks for sharing! It was also nice to hear about Pavel. We don’t hear about your 3 Russian Colleagues too much. Pavel does have a contagious smile. He also smiles with his eyes. 🙂
Bellissime queste scene, Luca! Forse non lo sai, ma la disavventura che hai avuto con i piselli era già capitata …a Homer Simpson! C’è un episodio in cui apre maldestramente un pacchetto di patatine fritte, queste invadono la sua astronave e lui si trova a doverle inseguire per raccoglierle con la bocca, come hai fatto tu! :)))
Buon volo!
https://www.youtube.com/watch?v=qnPGDWD_oLE
ahahahah… scusa Luca, ma non posso fare a meno di ricordare la puntata dei Simpson’s in cui Homer ha un’esperienza simile con le patatine. Nel tuo caso, il wasabi è un ulteriore elemento comico.
Buona permanenza e buon lavoro a te e a tutto il team!
Non immaginavo che un pilota di aerei militari nonché astronauta potesse utilizzare un registro linguistico narrativo avanzato. Congratulazioni per l’esposizione e per la correttezza della sintassi. Come sempre: grande siculo, Luca onore della nazione.
Byebye!!!
bello veramente un peccato non tramutarlo in un libro naturalmente tempo permettendo ma lo si puo’ scrivere anche a quattro mani intendo con la tua metà una cosa è certa tante volte mi emoziona seguirvi e al momento mi siete familiari buona permanenza e buon lavoro
Tranquillo, è successo anche a Homer Simpson con un pacchetto di patatine!!!!
Ahahahahahah “torno al mio lavoro con consumata calma ed eleganza”… no, io ti ADORO! ahahahah
Aspè, mi ricompongo (o meglio, ci provo.) 😀
Lasciando per un attimo questa parte esilarante, di cui ti ringrazio infinite, torno alla prima parte… 🙂 No, non ci può abituare mai a spettacoli del genere. Così come non ci sono parole adatte a descrivere quello che i tuoi occhi vedono, ed il tuo cuore prova… credo che il termine giusto non l’abbiano ancora inventato. 😉 E’ già immenso il nostro, di stupore, che guardiamo una semplice foto. Anzi, a proposito, hai presente la foto del fiume St. Lawrence, postata 2gg fa? Bene, ancora oggi io sono immersa in quel viola… da non crederci. Pensa se l’avessi visto dal vivo! Morta. (ahahahah)
Grazie per questi pezzi di vita regalataci, ma soprattutto… grazie per non avermi fatto piangere, Lù! 😀 😉 un bacio col sorriso…
Ciao Angela, mi fa piacere che ti sia piaciuta anche questa “entry” – mi piace cambiare un po’ stile di tanto in tanto…
E’ sempre un piacere leggerti, lo sai. La prima parte è divina, al solito: emozione, dolcezza, sorriso. La seconda invece è stata una “botta di vita”, inaspettata per tutti.
Ottimo mix, caro blogger! 😉
(perdona la mia “dislessia da commento veloce” che ha colpito nuovamente. Uff… quanti errori ogni volta! -.-)
cosa potrebbe accadere qualora i piselli se ne andassero in giro se non fosse possibile recuperarli tutti ?
niente di grave: li ritroveremmo nei filtri quando puliamo il sabato.
Grazie Luca, per i tuoi racconti paesaggistici e per le belle immagini che ci mandi;
ho riso come una matta leggendo dei ” PISELLI..” Continua a tenerci in formati. Ciao
Come sempre sai varci vivere le tue emozioni. Ti chiedo una cosa sino all’altra sera quando ti vedo transitare sembri una grossa stella luminosa mi sapresti dire perché ieri sera sembravi una piccola palla infuocata. Grazie
Come sempre sai varci vivere le tue emozioni. Ti chiedo una cosa sino all’altra sera quando ti vedo transitare sembri una grossa stella luminosa mi sapresti dire perché ieri sera sembravi una piccola palla infuocata. Grazie
Ottimo. Ora so come fare per quando sull’ISS ci salirò io, questa notte verso le 22:30 quando andrò a trovare il mio amico Morfeo 🙂
I tuoi Appunti sono talmente belli e descrittivi che mi pare di essere lì !!!! Ti vedo con gli occhi fuori dalle orbite, sgranati….
Salutami Pavel…e le Stelle!!!
Sei fortissimo, Luca. Mi piace come descrivi le situazioni, sia quelle belle che quelle brutte.
Il tuo modo di comunicare è estremamente chiaro e naturale. Mi piacerebbe che tu scrivessi un libro in cui descrivi le tue esperienze da leggere tutto d’un fiato. Pensaci. Un saluto e un abbraccio megagalattico a voi tutti 😀
Bravo, bravo, bravo! Mi hai fatto ridere a crepapelle (e non è facile farmi ridere) … sembra quasi un brano scritto da Brignano. Complimenti.
Difficile trovare qualcuno che come te, è in grado di raccontare un’esperienza così straordinaria come vivere nello Spazio, descrivendo anche i piccoli imprevisti che ci rendono tutti quanti esseri umani.
Grazie per quello che fai, buon proseguimento! 🙂
Caro Luca,
Spero tanto che, il tuo diario di bordo diventi presto un libro.
Sto ancora ridendo pensando la scena dei piselli al wasabi….
Arigato gozaimasta
Lorena san
Fantastico condividere le tue avventure, le tue emozioni e le tue fotografie con noi poveri terrestri….
Trasmettono un’immensità di ” tutto”.
Peccato non vedervi più passare, quando ripasserete di notte sull’Europa?
grazie mille!
Kanieshna! Bonjour Signora Luca!
Mi piace come racconti e mi piacciono i particolari dei tuoi racconti, perché uniti insieme diventano una vera e propria antologia narrativa.
Questo aspetto dove ciascuno si sforza di imparare, poco o tanto che sia, la Lingua dell’altro mi piace moltissimo e trovo che sia anche abbastanza naturale.
E poi viene fuori la bellezza in tutti i suoi colori, alla quale non ci si abitua mai e anzi ci si stupisce sempre, come dice Pavel e come confermi anche tu.
Qui mi piace di provare ad immaginare la purezza e la luminosità dei colori, così come li potete vedere voi lassù.e credo che lassù si possa davvero vivere una esperienza di tipo ultraterreno.
Qui mi viene in mente un’ affermazione di Gagarin che disse che lassù non aveva visto Dio!
Ma Gagarin appartiene alla sua epoca. Inoltre senza scomodare Dio, un qualunque Dio, mi verrebbe da chiederti se lassù si accentua un senso profondo di spiritualità.
Ma poi trovo già la tua risposta, nella tua definizione di “esperienza ultraterrena”.
Successivamente, riguardo l’esperimento SkinB sull’invecchiamento della pelle, anche se i vari parametri verranno poi analizzati a Terra, io sarei curiosissima di vedere due primi piani a confronto, uno prima della partenza e uno durante la permanenza nello Spazio, per potere confrontare di quanto la pelle può invecchiare, seppure temporaneamente ed è proprio questo temporaneamente nello Spazio che mi incuriosisce molto.
Infine anche i cibi nello Spazio sono colorati e meno male aggiungo.
I ricordi da bambino e i libri e le storie. Di recente mi sono ritrovata un mio librino dell’infanzia, era una collana in formato mignon, davvero deliziosa e narrava di avventure di Astronauti.
Se riesco a ritrovarlo ti linko la foto.
Ci rivediamo su facebook, ciao e grazie per fare viaggiare anche noi insieme a voi.
Mi fa molto piacere che le piacciono i miei racconti, e che le portino alla memoria questi ricordi.
Non credo esista qualcuno più felice di te nello spazio! Il tuo entusiasmo traspare in quello che ci racconti e in quello che scrivi, quando ti vedo nelle foto i tuoi occhi brillano come nessun altro. Grazie per le emozioni che ci trasmetti e per l’ironia in cui sdrammatizzi un’avventura così grande e importante, per me da fantascienza! Sei senz’altro una persona speciale!!!!!
🙂
Caro Luca e’ così bello leggere i tuoi racconti dallo spazio che sono sicura ci mancheranno quando tornerai! Ormai quotidianamente sono incollata al pc per seguirti! Ti ammiro moltissimo! Ciao!
Ciao, grazie!
W gli ITALIANI, Forza Italia!!
Čtu to ze zatajeným dechem -jste tam nahoře fajn lidičky
Da ragazzina lessi le lettere di Gramsci ai suoi figli: sapienti, leggere, ironiche, di una qualità che ha consentito loro di affascinare prima i suoi figli, poi noi, piccoli e grandi lettori per la accattivante leggerezza, ricca di significati da scoprire. Oggi ho riprovato lo stesso stupito incanto, per cui – ti- ringrazio Luca, “Siciliano”.
Luca,
Scopro in te anche un avvincente scrittore.
Per un attimo ho creduto di leggere il paragrafo di un libro di fantascienza.
Ma è tutto vero!
Tu hai compiuto in mio sogno e sono avvolto da una serena e compiaciuta invidia!
Un abbraccio
Dear Mr. Luca ,
per uno come me che ha una paura ingiustificata di VOLARE , poter ammirare e godersi la terra dall’alto non ha aggettivi per ringraziarti …. inoltre, la serenità con cui scrivi i tuoi appunti fanno sognare anche noi uomini eroi di tutti i giorni … MERCI e buon lavoro ….
Ooh, wasabi peas! I love those things. Wasabi is a little bit of heaven on Earth … and off Earth too, apparently. 🙂
Cosmonauts are so awesome — I’m so glad that the cold war is OVER, and that we get to admire such accomplished people openly and work together with them now.
Your wife tweeted a picture of your kids holding up blankets with the corners cut out a few days ago, too. Even astronauts need a blankie some days! 🙂
🙂
molto divertente l’episodio dei piselli e ho notato che ti mantieni comunque “umano” anche nello spazio facendo quello che avremmo fatto tutti, di nascondere una goffaggine!! Mi piace molto la fluidità dei tuoi scritti, sei davvero formidabile. Mi incuriosisce molto l’esperimento della pelle, sarebbe bello poter poi sapere se nello spazio si invecchia prima o se ci si mantiene più giovani. Siamo tutti molto ripetitivi nel ringraziarti per tutte le notizie che ci dai e da cui impariamo sempre qualcosa di nuovo, questo per dimostarti che non sapendo più come complimentarci con te, non ci rimane che inviarti solamente un grande GRAZIE. Ciao, buon lavoro e.. relax ogni tanto
Allora sono andata a ricercare il librino che mi ero ritrovata per caso fra le mani un pò di tempo fa. Ma tu pensa che cosa mi hai fatto ricordare con i tuoi piselli, i tuoi ricordi da bambino ed i librini delle tue figlie che tua moglie ti ha spedito lassù!
Quel piccolo libro nello specifico ancora non l’ho ritrovato, sai conservo tutti i libri fin da bambina e sono disposti in spazi diversi della casa.
Ho ritrovato però altri librini della stessa collana Mondadori. Era una collana per bambini , chiamata “Stella D’Oro” e che trattava vari argomenti, fra i quali lo Spazio. Siamo nel lontano 1967 ed io avevo l’età delle tue figlie e la mamma ed il babbo ci riempiva di libri bellissimi !
I librini di quella collana erano pieni di pagine dentro ad una dimensione ridotta, del tipo 12 cm. x 8 cm.
Una vera Magia rimasta nella mia memoria.
spero con tutto il cuore che tu raduni tutti questi racconti della missione in un libro una volta tornato a terra!! Ci conto?
Grazie Luca per i tuoi articoli, ci fai sognare
Luca:
lei ci racconta cose che la maggior parte di noi ha solo immaginato,
ci fa vedere foto che ci fanno pensare che alla fine il mondo non sia poi così male, risponde a domande che rimarrebbero sempre interrogativi,
ci considera, pur essendo ” persone comuni”
ci fa commuovere,
ci fa ridere e sorridere,
ma la cosa più importante è… che ci fa riflettere su quanta umiltà ci sia dentro la sua anima.
“…vedere l’alba attraverso il visore del mio casco: l’unico sottile ostacolo che mi separava da un’esplosione di luce e colori”.
Forse FB non è,per me, il posto ideale per scrivere queste cose, ma il blog sì.
Grazie Luca.
Grazie per averci resi migliori.
Ciao grandissimo! sei troppo forte con il tuo racconto immagino ad occhi chiusi la scena e veramente mi hai fatto ridere tanto, composto e maldestro e come un ragazzino che fa qualcosa che non deve ti giri a vedere se qualcuno era presente, credo questi momenti siano speciali perché riesci a scrivere il tutto con grande ironia. Al tuo posto avrei fatto lo stesso! Grazie dolce Luca per compartire con noi questa grande esperienza di vita 😉
😉
grazie sempre perle tue foto sono degli sondi incredibili per il mio PC certo che ne troverò delle altr , ma quelle tue sono fatte da un italiano nello spazio riesci a farne qualcuna di Roma grazie paolo sposaro
Caro Luca, sei consapevole di avere un grosso problema ?
Più grosso del barattolo di piselli svolazzanti in assenza di gravità.
Qui ci hai creato una dipendenza da racconto spaziale caro il mio astro-scrittore.
E quando torni sulla Terra come la mettiamo ?
Hai presente quando segui una serie tv e non riesci a perderti un solo particolare ?
Ecco, questo è pure meglio. E quando la tua avventura finirà, ci prenderà la stessa malinconia della fine della nostra serie preferita.
Ma tu non ci vuoi avere sulla coscienza vero ?
Hai voluto la bicicletta ? E mó pedala, Maggiore, hai tanti amici curiosi di leggere ció che scrivi, e se, nell’ipotesi più remota, dovessi finire le cose da raccontare, ti rimane sempre la fantasia, che come hai dimostrato non ti manca.
Riesci sempre a trasportarci lì con te col teletrasporto della meraviglia che provi, e tutto questo, per me, non ha prezzo.
Buona notte da Roma .
Cara Valeria,
sei molto, molto carina e ti ringrazio. Salutami la tua bellissima citta`, che sento anche un po’ mia – l’ultima casa in cui ho vissuto, in Italia, e` vicino Roma.
Dico solo la verità. Scrivere non è da tutti, e riuscire a coinvolgere il lettore facendolo entrare nel mondo di chi scrive è qualità di pochi.
Fidati, hai un dono, te l’abbiamo detto in molti. Sei immediato, frizzante, riesci a cogliere particolari imprevisti, illuminando angoli nascosti e niente affatto ovvi di ció di cui narri.
Coltiva il tuo dono. Per te stesso e per gli altri.
P.S. : abito a Roma, ma sono e resteró siciliana nel cuore.
La tua foto della nostra isola di notte è la più bella opera d’arte mai vista. Mettiamola così, se ti stanchi di fare l’astronauta, nella vita puoi sempre fare lo scrittore
Luca,
si sta concludendo il 93 esimo giorno sulla ISS.
Nuove albe e nuovi tramonti l’aspettano.
…Ci son giorni che dovrebbero essere ogni giorno…
Buonanotte…
Grazie per i tuoi piacevoli racconti e per le belle foto che pubblichi.
Buon lavoro!
Pavel is right! Earth is a miracle!! Laughing out loud at the wasabi pea story and “signora”! It is a good think no one saw the wasabi pea event. You would never have heard the end of it.
Luca,
quando tornerà a casa avrà avuto due vittorie, importanti allo stesso modo, da festeggiare.
Ci avrà fatto battere le mani per il successo e ci avrà fatto battere i cuori per tutte queste emozioni.
Le ho già detto grazie?
(are intrusive is not it?)
Ciao Luca,
ti scrivo da Catania con l’orgoglio e il piacere di sapere che lassù c’è un giovane della mia terra. E’ bello vedere che l’intelligenza, la tenacia e la semplicità di un siciliano siano premiate in un momento in cui è sempre più difficile per noi giovani sognare e sognare soprattutto “ai tuoi livelli” . Grazie per il bell’esempio di umiltà vera e genuina e per i momenti di condivisione che ci fanno sentire un pò più vicini al tuo e ai nostri sogni.
Un saluto dalla terra siciliana
“Come fai a vedere tutto così chiaramente?”, chiese un allievo al suo Maestro.
“Chiudo gli Occhi”, rispose questi.
Forse funziona così anche per noi…
Luca, lei ci fa vedere la nostra Terra talmente bella che chiudiamo finalmente gli occhi davanti a tutte le brutture che ogni giorno vediamo.
Dall’ alto tutto si ridimensiona, anche i nostri piccoli/ grandi problemi assumono una valenza diversa. C’è speranza. Non sono solo le sue foto , ma è la sua presenza quotidiana e costante che ci fa sentire migliori.
Grazie.
grazie a voi, per le vostre parole.
Mi sa che la vecchiaia avanza galoppante ^_^
Mi sono commossa.
Non è solo ció che scrive o ci mostra il Maggiore che è toccante.
È tutto questo fermento e gioia che ha creato intorno a sè.
Leggere i commenti, qui sul blog o su facebook è rigenerante, perchè l’onda emotiva che si percepisce, è un ponte ideale tra cielo e terra, tra reale e possibile.
Per una volta ne avevamo bisogno ….
Ciao Luca,
grazie per aver registrato il messaggio per il congresso dell’Associazione Italiana di Medicina Aeronautica e Spaziale. Mercoledì lo proietteremo in Vaticano all’apertura ufficiale e sono sicuro che tutti si emozioneranno come me che ho avuto la fortuna di vederlo in anteprima! Bellissima la Terra che scorre alle tue spalle mentre parli….. Tutta la manifestazione dell’11 sarà incentrata sulla tua esperienza mentre il prossimo congresso 2014 sarà tenuto a Siracusa (vedi di non mancare). Il tuo Medico di Stormo, Francesco.
PS: ti conoscevo come bravissimo pilota ma ho scoperto la vena poetica (bello il post sullo Stretto di notte; detto da un calabrese).
Ciao Francesco, una tua richiesta e`un ordine 🙂
A presto!
Luca
Fantastico come astronauta e come persona ! Con i suoi racconti sembra anche a me di essere lassu’ in mezzo ai piselli. Grazie