Il termine “stazione”, contrariamente al verbo dal quale deriva, richiama alla mente immagini di movimento, del vai e vieni di viaggiatori, mezzi, merci. A ricordarci che questa è una Stazione Spaziale Internazionale, nelle ultime settimane abbiamo avuto una dimostrazione delle possibilità offerte dalla straordinaria nave orbitale sulla quale vivo da ormai più di tre mesi.
La prima partenza è stata quella di Kounotori4, la “Bianca Cicogna” giapponese che ci ha fatto compagnia per varie settimane, allargando e arricchendo il volume del Nodo2 con la sua presenza. La navetta da rifornimenti è “rientrata” nell’atmosfera terrestre, disintegrandosi in pochi minuti in una pioggia di plasma azzurro. Sono stato proprio io a inviare il comando che ha iniziato la manovra di rientro: e finché ho potuto, ho seguito con lo sguardo la navetta, e lo scintillio dorato della sua copertura termoprotettiva, mentre si allontanava dall’ISS, stagliandosi contro l’azzurro sfolgorio della Terra. “È solo un robot”, mi sono detto, “non c’è bisogno di essere sentimentali…” – ma mi sbagliavo. Perché i cuori di tutti coloro che hanno partecipato alla sua missione, perfettamente riuscita, per un attimo forse hanno battuto un po’ più velocemente mentre un pezzettino di quel qualcosa che ci rende umani accompagnava anche Kounotori4 nel suo ultimo viaggio.
La seconda partenza è stata quella dei tre membri dell’equipaggio della Soyuz TMA-08M. Il parallelo con la partenza da Terra è per me inebriante. Negli ultimi giorni osservavo Chris, mentre il suo rientro si avvicinava, così come quasi un anno fa studiavo un altro Chris (Hadfield), di cui ero back-up, che si preparava al suo lancio. Sono entrambi persone troppo straordinarie per concedere nulla all’esterno della loro corazza, per cui alla fine non ho resistito (così come non ho resistito con Chris Hadfield). E quindi qualche sera fa ho approfittato di un momento di tranquillità, dopo una lunga giornata di lavoro, per chiedergli come si sentisse in procinto del rientro. “Penso che mi mancherà tutto questo, ma siamo pronti… si, siamo pronti”. Poi, il giorno del rientro, mentre Chris, Karen e io ci apprestiamo a concludere la nostra ultima cena in orbita, Chris dice all’improvviso, come continuando un pensiero rimasto in sospeso: “La cosa più strana è che, tra tutto quello a cui potrei pensare in questo momento, mi viene in mente il fatto che sabato voi sarete qui su a fare le pulizie, come sempre – ma io sarò già a terra da qualche giorno…”.
Il turbinio di emozioni sembra arrivare tutt’a un tratto, e senza che quasi me ne accorga arriva il momento di chiudere il portello, e dietro, tre volti che mi hanno accompagnato in alcuni dei momenti più straordinari della mia vita. Mi rivolgo a tutti e a nessuno, mentre li saluto dicendo: “Sono contento, perché voi siete contenti…”. Le loro tre presenze, sebbene così diverse per personalità e caratteristiche, sono perfettamente riassunte nei tre sorrisi che brillano, mentre il portello ruota con un senso di silenziosa finalità, per sigillarli nella loro navetta. Fra poco indosseranno gli scafandri, poi si accomoderanno nelle loro postazioni, e i computer di bordo prenderanno vita sotto le dita, coperte dagli spessi guanti, di Pavel e Sasha. Poche ore e saranno a terra.
Ho pensato a lungo a cosa volesse dire Chris, a cosa stesse pensando, ma la risposta mi è arrivata da mia moglie, quando all’indomani della partenza ne parlai con lei. Con il suo intuito e la sua sensibilità, mi spiega che probabilmente si riferisse al fatto che per gli ultimi sei mesi, in un ambiente in cui ogni giorno presenta nuove sfide, e nulla è mai routine, quelle pulizie del sabato sono state il punto di riferimento, fisso, del passare del tempo, della normalità. E perdere un riferimento, per quanto umile, acquista un rilievo e una dimensione particolare quando tutto sta per cambiare nel giro di poche ore.
Ma sulla Stazione il lavoro continua, e nell’inesorabilità del tempo che passa rapidamente trovo conforto. A ogni partenza, si dice, corrisponde un arrivo, e i preparativi sono già in corso per l’arrivo di una nuova nave cargo, Cygnus – D, il “Cigno” nella sua prima missione dimostrativa. Solo pochi giorni fa è arrivata la conferma ufficiale che la cattura sarà effettuata da me ai comandi del CanadArm: una nuova sfida, un altro momento di formazione per me. Come ogni missione Demo, alla straordinarietà del lavoro si aggiunge una nuova componente dovuta alla consapevolezza che si tratta di una fase ancora sperimentale per questa astronave – e la mia gratitudine aumenta esponenzialmente nei confronti di chi mi reputa all’altezza del compito, perché offre un’opportunità unica di crescita professionale, non solo a me ma anche alle Agenzie Spaziali che rappresento: questa sarà infatti la prima volta che un astronauta europeo sarà ai comandi del CanadArm per la “cattura” di un veicolo in free drift (volo libero).
Infine, ci stiamo preparando all’arrivo dell’altra metà dell’Expedition37, ovvero Oleg, Sergey e Mike. Ho ancora in mente l’ultima volta che ho visto Mike: ero al Centro Astronauti Europei di Colonia (EAC), e avevo appena finito l’ultima simulazione sul Columbus. Mentre passo lungo i corridoi per avviarmi all’uscita, e poi all’aeroporto, vedo Mike, impegnato anche lui in una lezione, lo saluto e lui mi risponde con il suo sorriso aperto e cordiale. Mi sono reso conto solo una volta arrivato a Star City che la prossima volta che lo avrei rivisto sarebbe stato sulla Stazione – dopo più di 5 mesi!
Mi sarebbe piaciuto organizzare per Mike un’accoglienza simile a quella che mi riservò Chris il giorno del suo arrivo, quando si rasò quasi del tutto i capelli per avere un “look” simile al mio. Ma purtroppo, nonostante la permanenza in orbita e la microgravità, i miei capelli si sono assolutamente rifiutati di crescere: il deserto è rimasto arido come sabbia bruciata da un sole accecante. Mike dovrà accontentarsi di un fraterno e sincero abbraccio.
Discussion: 51 comments
Grazie, solo questo. Le lacrime col sorriso per me sono il massimo! 🙂 ah, bella la foto della Iss…
grazie a te!
Luca,
Le tue parole come sempre riescono a bucarmi il cuore. Diversi anni fa ero imbarcato di complemento su una nave della nostra MM e conosco bene il senso di appartenenza che accomuna colleghi che “navigano” a stretto contatto l’uno con l’altro per mesi.
Questo tuo magnifico post mi ha fatto rivivere i miei serrati turni di guardia in C.P., a braccetto con due marescialli, un altro guardiamarina, ed un caporale; mi ricordo come fosse ieri (e sono passati quasi 13 anni) lo sguardo negli occhi del mio collega guardiamarina di un corso dopo il mio quando sono sbarcato: ne ho un’immagine molto offuscata però, dato che miei occhi non erano certo asciutti.
Anche se non ho mai partecipato ad una missione nemmeno lontanamente straordinaria come la tua ho l’impressione di capire perfettamente quello che ti passa per la testa e per il cuore e ne sono fortemente commosso.
So che continuerai ad onorare il sogno di noi terrestri come hai fatto fin’ora e, come si usava su una nave un po’ diversa dalla tua, ti dico: “Vento (solare) in poppa”
… and following seas! 🙂
Luca, thank you so much for all of your blog updates and amazing pictures. It is very nice to learn about life in space and the comings and goings aboard the station through your very well written posts.
Keep up your incredible work,
Impressed Earthling
Apenas veo en el twitter que has escrito en el Blog y mi mano se mueve presurosa para llevar mi vista ràpidamente a tu relato. Entonces siempre me encuentro con el Luca -Astronauta-Escritor, pero màs aùn, me encuentro con el relato de un Ser Humano que a la distancia , siempre llama poderosamente mi atenciòn. Y creo que ahi està la clave del poder que ejercen tus vivencias sobre nosotros; simples lectores, espectadores y admiradores!!. Allì donde se plasman tus sentimientos, tu escritura se vuelve un arte. A A disfrutar esa privilegiada y – seguramente- merecida vida Luca!
Muchas Gracias, obrigado!
Luca,
lei in questi mesi è diventato per noi un po’ come il sabato mattino era per Chris.
Un punto fermo, anche se tutto si muove continuamente, intorno a lei ed intorno a noi.
Arriviamo a casa da una giornata di lavoro, sapendo che troveremo una sua foto o un suo commento…
Non sarà per sempre, ma per ora è così.
La sua presenza ci rende felici, i suoi commenti c’ inorgogliscono, viviamo le sue avventure quasi come fossero le nostre.
Continui ad essere sentimentale perchè ( come ci dimostra ogni giorno) il cuore è il motore di tutto.
Grazie. Ancora.
Grazie Silvia!
Grazie Luca
ti seguo sempre, credo che tu sia il primo passo del umanita verso la conquista dello spazio !
Ciao buon lavoro
Dev’essere molto gratificante lavorare con persone che,oltre alle indubbie capacità,dimostrano di avere anche un cuore. Non siete soli, vi seguiamo con ammirazione e simpatia! 🙂
Ciao Luca, da un po di tempo ti seguo con affetto. qui sulla terra il mio lavoro da forestale mi porta ogni tanto ad alzare lo sguardo al cielo, per sapere se pioverà o se l’umidità scenderà portando pericolo d’incendio. Ma leggere i tuoi commenti alle foto che ci permetti di condividere da un senso di completezza, di appartenenza a questa nostra terra, di confidenza con le rughe del pianeta, con i solchi dei fiumi, con le ampiezze del mare e delle nuvole. A me permette di capire meglio i processi in cui sono coinvolto.
Grazie e buon lavoro.
Giuseppe
Quant’è difficile finire di leggere un post con gli occhi bagnati! Ho cominciato a piangere appena sono arrivava a: ““È solo un robot”, mi sono detto, “non c’è bisogno di essere sentimentali…” – ma mi sbagliavo.”
Mi sa che ci siamo sbagliati tutti. Ti ho visto, quel martedì, armeggiare con l’HTV, con il suo vestito elegante arancio rame, ed ovviamente anche l’indomani, giorno della sua partenza. Non ti dico il mio stato d’animo nel vederlo chiuso. Sembra ieri che lo abbiamo visto arrivare in diretta, aprire, svuotare, te là dentro… e vederlo nuovamente sigillato mi ha messo tristezza e malinconia. Lo so, è esagerato, ma è stato come vedere chiudere una pagina. E si parla di una navetta.
Poi è arrivato il giorno della partenza di metà dell’equipaggio, e che te lo dico a fare? Per me la tua missione è la 36, rimarrà sempre quella, anche quando cambierai le magliette. Sono quelle le facce che ricorderò, le prime emozioni provate, i momenti indimenticabili… sono tutti racchiusi nella Penguin di Sasha, nell’immagine di Chris, là fuori, che con la mano ti solleva la testa per vedere cosa sta succedendo nel tuo casco (devo fermarmi un attimo), nella cena italiana offerta a tutto l’equipaggio, tu e Chris alla prova delle vostre EMU, etc… E vederli entrare nella Soyuz, con le loro mani svolazzanti che salutavano gli amici rimasti a bordo, poi lo stacco e l’inizio del volo nel vuoto… indescrivibile. Momenti di lacrime felici e malinconiche, contemporaneamente, per qualcosa che non ci sarebbe stato più. Non voglio pensare a quando scenderai tu. Aiuto.
Ok, dopo questo momento un po’ così, ed appurato che odio le partenze, tiriamo un po’ il fiato 😉
Che bello Lù, il Cigno avrà un cacciatore in gambissima! Sono tanto tanto felice di questa nuova esperienza che ti aspetta. Non vedo l’ora di condividere anche questa nuova emozione con te, ed anche stavolta potrò dire: io c’ero!
Ah, per l’accoglienza in stile Chris, io la proposta te l’avevo fatta. Se vuoi, faccio ancora in tempo: appena passate te la lancio 😉 ahahahah
Grazie per questo post meraviglioso, che in un certo senso “temevo” (c’ho messo una vita per finire questo commento) :’) bacione
Ciao Angela,
anch’io aspetto sempre di leggere i tuoi commenti: quindi siamo pari 😉
Quanti indizi, ancora una volta AstroLuca, ci sveli di te.
Chissà se quando i giornali scriveranno di quest’avventura, capiranno cosa hai regalato quest’estate a chi ti segue.
Ci hai donato un pezzettino del tuo sogno, rivestendo della tua umanità persino cannucce piene d’acqua e bracci meccanici.
Quando scrivi usi il presente, perchè ogni attimo lo vivi come fosse l’ultimo.
Ed in ogni tuo scritto, presente come un faro, ma silenziosa, il tuo punto di riferimento nel turbinio di emozioni che a volte provi, è una figura femminile, che con il suo intuito ti scioglie un dubbio, e ti riporta al concreto e al reale.
E la tua bella avventura continua, tra nuove sfide ed incontri con nuovi coraggiosi.
Grazie di essere sempre generoso con noi, grazie di ispirarci a trovare il bello nel quotidiano.
E se dovessi avere un attimo di stanchezza guarda verso giù e scruta sotto il cielo.
Li vedi ? Sono i nostri sorrisi che ti ringraziano di essere semplicemente un Uomo.
I vostri sorrisi mi illuminano le notti. Grazie!
Luca, leggere i tuoi blog è sempre emozionante, con un misto di commozione, tenerezza e sorrisi. Mi hai insegnato che in ogni piccola cosa come le pulizie, si può essere un punto di riferimento per un altra persona. I miei complimenti per il nuovo incarico che , sono sicura, saremo in molti a seguirti:. In bocca al lupo a te e ai tuoi compagni di viaggio.Ciao
Ciao, grazie!
GRAZIE LUCA! hanno scritto tutto! e meglio di me.
Le tue parole “bucano” lo schermo…. mi sa tanto che ti aspettano minimo 10 libri da pubblicare!!!!
Leggere questi racconti provenienti dallo spazio é magnifico.
Un libro seppur bellissimo non è la stessa cosa perché quando lo scriverai sarai qui sulla Terra. Ora invece sei lassù e questo blog ci porta in orbita con te!
Grazie ancora per questo dialogo spaziale e in bocca al lupo con il Cygnus!
Ciao Luca,
Mi permetto di darti del tu, visto che i tuoi racconti sono sci tecnici ma molto informali.
Leggendo il tuo blog ho imparato a conoscerti un poco e, con i tuoi commenti, hai dato la possibilità ad una appassionata come me di conoscere la quotidianità nello spazio, gli spazi della ISS, gli scatti meravigliosi e spettacolari della nostra amata Terra, da un altra prospettiva.
Restare ore ed ore a guardare il cielo, in attesa del passaggio della stazione.
Pensa, la prima volta che ho visto quella “stella lucente in velocità”, mi sono emozionata.
La tua missione, i tuoi esperimenti sempre condivisi, l amarezza per l interruzione della tua passeggiata spaziale, direi “gli imprevisti della diretta”, e le tue emozioni che sono diventate anche di chi ti segue. Non x ultimo, ma con orgoglio, l essere stato designato x l aggancio di Gygnus.
Tutto questo con l orgoglio di essere Italiani.
Caro Luca, e spero che non ti dispiaccia quell’aggettivo con cui ho iniziato. Caro, dal vocabolario “che è parte degli affetti personali” , perché tu sei entrato a far parte di questa cerchia per me e, credo per molti altri.
Caro Luca, dunque, tu scrivi parole che giungono a pungere il respiro. Andare, partire, tornare, temi pieni di gioia e di lacrime, di benventi e di addii e di tanto cuore che che offre e prende da tutto questo.
Grazie quindi, grazie che nello straordinario “viaggio” che tu stai compiendo, tu riesca a trovare parole per noi che ci fanno vivere, di riflesso, qualcosa di eccezionale.
Buona permanenza lassù, e buon “cammino”!
Alessandra
“Cara” Alessandra,
non mi dispiace affatto. Grazie e a presto!
È sempre un immenso piacere leggere i tuoi racconti della vita vissuta sulla ISS. Mi piace molto immaginarti mentre svolgi i tuoi compiti quotidiani, ma non mi sorprende,dopo tre mesi che ti conosciamo attraverso i tuoi commenti e racconti, la tua sensibilità e umiltà verso i tuoi colleghi e il tuo lavoro che stai svolgendo insieme a noi facendoci partecipi. Sei parte di tutti noi. Buona permanenza sulla ISS e a risentir i con i tuoi messaggi. Grande ammirazione. Ciao Luca
Come per me e` un piacere leggere i vostri commenti. A presto!
Grazie per aver risposto al mio commento. Ma dove lo trovi il tempo per noi? Sei molto gentile.Sono felice!
Grazie Luca, riesci a far viaggiare i miei pensieri oltre le nuvole.
sei grande Luca, per tutte queste descrizioni che ci dai. Grazie di cuore.
I suoi racconti sono cosi precisi, che leggendoli provi una profonda emozione che ti fa sussultare il cuore, anche se riesce a raccontarli con una tranquillità che sembra un racconto di quando i nostri nonni intrattenevano noi bambini.
La sua esperienza straordinaria, io, e credo tutti noi che la siaguiamo la stiamo vivendo come se fosse una nostra esperienza.
Grazie per questa grande emozione che ha voluto condividere con noi terresti, e per tutte le foto , stupende, che ci invia permettendocidi vedere il nostro meraviglioso pianeta da un’ottica che, pernoi sarebbe stata impossibile da immaginare.
Bu0n lavoro.
Nino Zangrì.
Leggerti è sempre più una meraviglia !
Ma di certo l’apetto più toccante di questo tuo prezioso racconto sta nell’intreccio, oramai indissolubile, fra uomo e robot, cuore e metallo.
L’emozione si muove, alita e smuove a sua volta tutti noi attraverso l’uso delle macchine e arriva tutta intera fino a qui, circumnavigando fra la Terra e lo Spazio.
L’emozione che contraddistingue l’uomo è perfettamente adattabile a qualsiasi ambiente e non teme alcuna gravità.
La tua emozione nel descrivere i distacchi e le partenze è la stessa che abbiamo provato noi, rimanendo quaggiù e questo è straordinario.
Chirs per me, rimarrà sempre “il Reporter personale” di Karen che con quella sua magica foto ha sprigionato in me mille ricordi del mio passato.
Chissà, magari fra alcuni decenni, riproverò le stesse emozioni e si smuoveranno ricordi simili, nel ritornare a leggere i tuoi racconti qui nel tuo blog o in altri tuoi spazi affini.
Credo che sarà un onore anche il ricordare di avere scritto da Terra, fin sù nello Spazio, al Maggiore Luca Parmitano, primo Astronauta Europeo e Orgoglio Italiano ai comandi del CanadArm per la “cattura” di un veicolo in free drift (volo libero) .
Un fraterno e sincero abbraccio per Mike, va benissimo.
Caro Luca stai vivendo un’emozione unica e con la tua semplicità la stai facendo vivere, in qualche modo, anche a noi rendendoci partecipi anche di sentimenti nascosti.
Grazie di cuore
Un sincero augurio per la buona , anzi ottima riuscita della tua prima operazione di attracco, il giorno che toccherai terra , dopo un sospiro di sollievo,credo avrai anche un po di rammarico. Ciao Luca.
Maggiore.., ci sarebbero tanto da rendere per quest’arricchimento in più che ci doni ,io non sono brava con i commenti ,ma mi sento in dovere anche se poi non leggerai..forse quando finirà questa avventura fuori dal mondo mi sembrerà di cadere dalle nuvole,giù da quella nuvolina sulla quale adagiarmi con un filo d’erba tra le labbra per dar corpo ancora ai sogni , ci hai portato sù ..a metà tra terra e cielo, in una terra del mezzo tra gli umani e Dio ,quasi una sacralità da ammirare e penetrare attraverso te,
farsi attraversare non è cosa da poco, non è da poco mischiare responsabilità ,condivisione umana e non, scienza tecnica ed emozioni e -penso poi -pigiare l’acceleratore e tirare il freno in quel turbinio di sensazioni ,fuori dal tempo e al contempo incredibilmente vere della realtà che tocchi, che doni al prossimo, ma d’altronde il prossimo è il domani che verrà..il tuo (nostro) primo compagno di vita .
..ho finito lo spazio…GRAZIE MAGGIORE…;)
Grazie Luca per le splendide emozioni che ci fai vivere con le tue foto, i racconti della tua vita e del tuo lavoro in questi mesi!!! Lo spazio ci sembra più vicino e familiare da quando ci sei tu!
Ciao grandísimo! Ogni volta che scrivi le emozioni che riesci a trasmettere sono forti e tante. Sempre ho pensato che convivendo con gli altri i legami che si creano sono solidi e mi ha fatto pensare la partenza de Chris come un momento triste per te giacchè è stato il tuo compagno nelle due EVA che hai fatto. Questo ci dimostra come i sentimenti sono forti qui in terra e lassù. Penso abbiano scelto la persona adatta umanamente e professionalmente per il prossimo aggancio. Grazie Luca per tutto quello che fai e grazie ancora per le emozioni forti che ci trasmetti! Un salutone especial
riesci a farci entrare nel tuo mondo e ci fai percepire le tue emozioni – che poi diventano anche le nostre – ci trasmetti la tua passione, condividi con noi il tuo viaggio, ti metti al servizio degli altri rendendo semplici anche i temi più complessi e con umiltà rispondi ad ogni tipo di domanda. E con la tua sensibilità diventi tu il nostro compagno di viaggio e delle nostre giornate e noi aspettiamo le tue notizie e le tue foto: è così difficile trovare una persona così speciale, un’anima così bella… tu sei davvero una bella persona e io sono tanto contenta di essermi casualmente imbattuta in un astronauta che mandava foto della luna … grazie caro Luca, con Amicizia, Orietta
Dear Luca,
Thank you so much for these lines! There are a lot of things we can understand better or we are introduced to through them. It is awesome that it’s you who will control Canadarm2 and capture Cygnus! 🙂 Congratulations!
The emotional moments around undocking did not leave my heart untouched. It must have been hard to part with these wonderful people! Will you be able to talk to them during your time aboard?
I wish good health to everyone on board and a great Expedition 37 with the new crewmates!!
Hugs,
Edit
Grazie per tanta umanità e amenità, tecnica a parte https://www.criticipercaso.it/2013/09/11/parmitanantropo-litaliano-che-vola-alto-nel-nuovo-millennio/
https://www.criticipercaso.it/2013/09/13/parmitano-limportanza-di-chiamarsi-lucaluke/
Il racconto di Chris mi ha fatto venire gli occhi lucidi, è un’emozione stupenda quella che ci permetti di vivere con quello che scrivi. Grazie!
Riesci sempre a commuovermi…la tua sensibilità e allo stesso tempo la semplicità con cui la manifesti sono veramente qualità eccezionali che fanno di te una persona speciale! In bocca al lupo per il nuovo compito!
Grazie ancora per un altro racconto che non finirà mai di stupire e rimmarrà impressa nella tua mente perchè l’hai vissuta realmente, e nella nostra che la leggiamo, perchè il tuo racconto è vivo, talmente vivo che sembra quasi percettibile il vivere quotidiano nelle vostre giornate. Sembra quasi essere sulla stazione come una invisibile presenza che guarda osserva e realizza l’immenso lavoro di chi prima di voi ha pensato progettato e realizzato un sistema di vita tra cavi, computer tasti e protezioni mai pensabile fino a pochi decenni fa.
Grazie ancora e mi auguro di poter fra qualche mese acquistare un tuo libro dove raccogli tutti i tuoi ricordi ed emozioni di mesi di preparazione e di vita nello spazio. Chissà magari un giorno riuscirò anche a farmelo autografare.
Buon volo!
Antonio 😉
Una sola parola: Grazie!!
caro Luca, guarda commento poco, anche per non disturbare troppo. Ma devo dirti che mi commuovi! Mi piace il tuo modo di scrivere, di ragionare, di esprimerti, di valutare anche la gente che ti circonda. Sei fortunato, sì, ma te lo meriti!
Ti abbraccio, se permetti. ciao da un tedesco che vive da 30 anni in Romagna e che è appassionati di stelle e pianeti. Grazie per farmi condividere un po’ la tua situazione e la vita lassù.
Leggerti è come essere nello spazio con te…Trasmetti emozioni da sempre, non posso dire di invidiarti perché non so invidiare nessuno ma vorrei essere al tuo posto solo per una piccola ora! E’ il mio sogno da quando ero bambina..E continua ad esserlo! Attraverso le tue foto arrivano le tue sensazioni che ci fanno amare ancora di più il nostro stupendo Pianeta chiamato Terra!Ti seguo da sempre..grazie
Grazie, Comandante, per quello che sta facendo, sono orgoglioso di aver fatto parte per un pò, tanto, tempo fa dell’areonautica militare italiana, arma di cui fa parte anche Lei
Grazie per le sue splendide foto, dallo spazio, e per i suoi post……..Non tutti possono arrivare dove è arrivato Lei, ma tutti possono sognare di fare le cose che fa Lei….
Grazie del commento! A presto,
Luca
That paragraph you wrote about your wife’s insights into the Saturday morning cleaning routine being a humble passage of time indicator which then takes on special significant meaning due to change is right up their with the greats in writing and insight!
Also I understood totally the act of finishing an unfinished thought hours later or even days later. It is like you observed that something that is so human about people and wrote it which puts the reader right there with the underlying emotion. Your writing did that for me. Maybe that is because I have done that same thing at work. When something is unfinished and important my mind works on it replaying statements and events and I determine more needs to be said to clarify or express how I feel and eventually it comes out and when it does it is out of context. I try to reference back to the topic of conversation but sometimes it is understood by all without reference. For your buddy it might have been a positive pensive way of saying, “You know what, I am going to miss you guys and space travel is very risky so I am going to say I will be home and I want to be here for the team, Navy Seal loyalty and responsibility to his assignment, but it is time to go home and I want to do that too.”
It is Saturday. It is cleaning day. I imagine you are cleaning and thinking, ” I wonder what my buddy Chris Cassidy is doing now.”
I also imagine you are thinking about grappling. Exciting ! Godspeed to you on Grapple Sunday 🙂
Ciao Luca,
il tuo blog “partenze ed arrivi” mi colpisce particolarmente stasera. Vivo ormai fuori dall’Italia da moltissimi anni, e anche quest’anno sono tornata “in vacanza”. La settimana scorsa ho detto ciao a mamma, zii e amici….siamo venuti a visitare la Sicilia (splendida!). Oggi e’ partito mio fratello, e domani parto io. Che sensazione di malinconia e tristezza adesso. Essere un cittadino del mondo (e tu, persino extra-terrestre!!) e’ bellissimo e cosi’ eccitante, si formano delle amicizie cosi forti ma ogni tanto il peso di tutto quello che mi son persa e mi perdo si fa sentire. Spero sia piu’ leggero x te lassu’. In bocca al lupo domani con CanadArm e Cygnus, pensero’ a voi mentre voleremo, chissa’ se le nostre rotte coincideranno mai?
Partenze ed arrivi! la vita è un continuo alternarsi di questi due elementi, che inevitabilmente suscitano emozioni! e tu, anche se uomo di scienza, razionale come ogni uomo di scienza, non sei immune alle emozioni (per fortuna 🙂 ). Se ti hanno scelto per manovrare l’aggancio del Cygnus utilizzando i comandi del CanadArm, c’è un motivo! sicuramente lo stesso che ti ha fatto arrivare fin lassù a veder le stelle!!! la tua bravura!
A parte la bravura in ambito professionale, ti stai affermando soprattutto per la tua bravura nella comunicazione, nel condividere con gli altri, con i tanti, con i molti, la tua vita sperimentale e le tue sensazioni!
Si diventa bravi professionalmente studiando e lavorando con impegno e sacrificio; ma non si impara ad essere “simpatici”, comunicativi ed “alla mano” anche a chilometri di distanza e con persone che non conosci personalmente!
Complimenti e continua così!
Buon lavoro e buona “cattura” del Cygnus.
Un abbraccio terrestre 🙂
Maria Teresa