Dopo l’eccitazione delle due EVA siamo ritornati al lavoro di routine, se cosi posso chiamarlo. Sul “menu settimanale” c’è stata molta scienza e attività di manutenzione.
L’arrivo della navetta Progress 52, il 27 Luglio scorso, ha portato un po’ di novità, sempre benvenute: dopo sole sei ore dal lancio, il veicolo ha eseguito l’attracco automatico alla ISS portando con sé rifornimenti necessari sia per noi dell’equipaggio che per la Stazione.
La Progress è il veicolo spaziale da trasporto di Roscosmos, l’agenzia spaziale russa, pesante circa 7 tonnellate.
Come sempre, siamo impegnati con molti esperimenti, inclusi alcuni che per me sono nuovi. Per la prima volta durante la mia permanenza sulla stazione sono stato coinvolto con un esperimento di telerobotica che prevede il controllo in maniera remota di un robot – il K10 della NASA- che si trova sulla Terra. È un vero e proprio rover che si muove sia indipendentemente sia in base ai miei comandi, inviati da 400 Km di distanza. È un’idea eccitante e rappresentativa del futuro dell’esplorazione: questo tipo di interazione tra un astronauta a bordo di una futura astronave e un rover sulla superficie di un pianeta ancora inesplorato sarà fondamentale per determinare, ad esempio, le condizioni di sicurezza per poter eventualmente atterrare.
Questo è stato il secondo di una serie di test realizzati nell’ambito di un progetto per realizzare una sorta di “fermata intermedia”, in un punto strategico dello spazio, per controllare missioni lunari. Il concetto operativo includerebbe anche un telescopio situato oltre la faccia nascosta della Luna, nel punto L2, per controllare i rover sulla superficie.
Nel periodo appena trascorso ho lavorato molto in Columbus, soprattutto per il Biolab, e poi su un esperimento, che sta per iniziare, per il quale ho sostituito vari componenti di una camera di combustione, installata in un rack qui a bordo, in cui verranno bruciati combustibili particolari, in condizioni assolutamente controllate.
Tutte le attività sono importanti
Ci sono mille attività quotidiane, settimanali e mensili che fanno parte dei nostri compiti da astronauti. È importante mettere lo stesso impegno in ogni mansione che si svolge, da quella che può sembrare meno interessante a quella che può essere la più entusiasmante. Tutto così diventa più semplice: a bordo della Stazione abbiamo tutti un ruolo ben definito e ogni contributo è importante per mandare avanti un’infrastruttura estremamente complessa.
Cerco di godermi il fatto che qualsiasi compito svolto a bordo della Stazione, in un ambiente che è completamente estraneo, alieno a quello che siamo abituati, ha una sua intensità e un suo interesse.
Per esempio, parte del mio sabato mattina viene dedicato a fare le pulizie. Si potrebbe pensare che sia un’attività noiosa, svolta esclusivamente per necessità. Eppure, vi posso assicurare che, con le cuffie nelle orecchie che suonano la mia musica preferita, volando in assenza di peso mi diverto moltissimo: il pensiero di essere in un ambiente così desueto, intento a fare qualcosa di talmente ordinario è comunque intrigante.
Certo, da un punto di vista di emozioni, e di ricordi straordinari, un’attività extra veicolare (EVA) ha tutto un altro impatto: sono momenti che resteranno con me per sempre, e che spero di poter vivere ancora. D’altronde sono un astronauta, e questo è il mio lavoro! Allo stesso modo, eseguire una manutenzione straordinaria e importante come quella di un paio di settimane fa in Columbus – l’installazione della Water Pump Assembly che ha restituito la piena funzionalità del laboratorio – fa parte di quelle attività che ti danno estrema soddisfazione.
L’importanza della ricerca sulla Stazione
Lo spazio è parte della nostra vita quotidiana (anche se spesso non ce ne rendiamo conto) e la ricerca scientifica che svolgiamo a bordo della Stazione Spaziale Internazionale è uno degli aspetti, purtroppo poco noti, che influenzano moltissimo la vita sulla Terra.
L’ISS è un laboratorio di ricerca scientifica unico nel suo genere, un luogo di sperimentazione delle tecnologie più avanzate. Tecnologie per l’esplorazione, sviluppo di nuove tecnologie, scienze dei materiali, scienze fisiche e biologiche, fisiologia umana, medicina, scienze della Terra, attività educative, scienze della Vita ecc. ecc. Ce n’è per tutti.
La ricerca sul cancro va avanti da 40 anni circa e purtroppo non siamo ancora riusciti a trovare una cura definitiva per questa malattia. In questo campo nessuno (giustamente!) si aspetta di raggiungere risultati rivoluzionari in poco tempo. Ma quando si parla di scienza sulla Stazione Spaziale Internazionale il pubblico ha delle aspettative differenti: risultati immediati!
È indispensabile comprendere che, come per la ricerca che si fa sulla Terra, anche per i risultati ottenuti dalla scienza che si fa sulla Stazione sono richiesti tempi che possono essere lunghi. Ma l’impatto che i risultati avranno in un futuro lontano, tra 10, 30 o 50 anni, è impossibile da quantificare.
Skin-B
Skin-B é un esperimento che studia il processo di invecchiamento della pelle. Lo scopo è di acquisire informazioni sulla fisiologia della pelle nello spazio perché è stato notato che quella degli astronauti è sottoposta a un processo di invecchiamento rapido – durante la permanenza in orbita – reversibile al rientro. Usando strumenti specializzati scatto delle foto all’ultravioletto, misuro la tensione superficiale della pelle e il livello di evaporazione dell’acqua. Skin-B ha raccolto dati sulla mia pelle prima del lancio, ne raccoglie durante la mia permanenza sulla Stazione e dopo la missione per elaborare un modello del processo di invecchiamento. Questo studio, che paragonato ad altre attività scientifiche è molto contenuto, ha la potenzialità di avere un impatto notevole sulla Terra: conoscere i meccanismi della pelle, come rigenerazione e invecchiamento, può aver risultati molto pratici, ad esempio nel campo della dermatologia e cosmetica.
Questi esperimenti, spesso sconosciuti al grande pubblico, rappresentano il nucleo – il “core business” come si dice – di quello che facciamo qui. Purtroppo non riusciamo sempre a comunicare l’importanza di queste attività perché fondamentalmente il nostro ruolo è da operatori e non da ricercatori.
Reaction Self Test
Un altro esempio è un esperimento che sto svolgendo da più di un anno e che continuerà fino dopo il mio ritorno; si tratta di uno studio sulla capacità di mantenere alta la concentrazione in ambienti particolari e in condizioni di affaticamento e alto stress. Nel Reaction Self Test un semplice software misura i miei tempi di reazione appena svegliato e subito prima di andare a dormire: uno studio che sembra molto semplice ma fa parte di un database enorme d’informazioni raccolte negli anni che aiutano gli scienziati a capire come la nostra mente possa reagire e restare focalizzata su un task e come degenera quando, per esempio, siamo sotto pressione o quando siamo affaticati. Questo tipo di ricerca può servire agli esperti del campo a migliorare procedure che vengono utilizzate tutti i giorni in ambienti lavorativi particolari: ad esempio in aeronautica, dove i piloti lavorano e si adattano a cicli notturni e o diurni e al cambio continuo di fuso orario.
Questi studi sono forse meno visibili, ma non per questo meno importanti: una parte fondamentale del mio lavoro è cercare di divulgare queste informazioni, cercando di raggiungere più persone possibili.
Discussion: 38 comments
grazie Luca per usare sempre modi comprensibili a tutti per spiegare le cose. buon lavoro! 🙂
🙂
Ciao Luca! Le tue descrizioni e spiegazioni sono veramente chiare e alla portata di tutti. Grazie!
PS c’è spazio per il Gioco nello spazio? avete tempo per giocare?
non spesso, ma ti assicuro che troviamo il tempo per svagarci durante la giornata.
Grazie Luca. con i tuoi resoconti ci fai partecipi di una esperienza per Te unica e con la tua semplicità ci spieghi concetti ed azioni che credo siano estremamente complicati. Buon lavoro e good luck.
Molto interessanti le informazioni sugli esperimenti scientifici, i grandi media spesso non approfondiscono preferendo dare spazio a cose piu’ eclatanti.
Grazie e in bocca al lupo per il futuro della missione!
Grazie, Luca for the amazing information you are sharing on your blog; it definitely creates thought-provoking discussions within our family and we are always trying to spot the station when it crosses the skies above Johannesburg! Auguri & buon viaggio!
Complimenti! vivo in Kenya e grazie a NasaTV seguo tutte le vostre imprese/interviste. avrei 2 domande facili…
E’ così difficile fermare, immobilizzare un oggetto (x esempio il microfono) nello spazio? vedo che fate molta fatica…
Cos’è la cosa più divertente che ti piace fare in assenza di gravità, magari quando non sei davanti alla telecamera… (x esempio giocare con l’acqua o con altri oggetti o semplicemente con rotazioni del corpo..)?
Grazie e… “Hang Loose”!
immobilizzare completamente un oggetto e` praticamente impossibile, soprattutto se piccolo – abbiamo notato che oggetti con una massa elevata sono piu` semplici da stabilizzare. L’aria dell’ISS e` in continuo movimento, per cui tutto tende a spostarsi comunque.
Che altro dirle otre ciò che già hanno scritto……sono felice di poterla conoscere attraverso questo suo viaggio ( speciale ) di capire l’importanza di queste missioni che non sono solo un dispendio di denaro. Dietro vi è molto di piu’ e grazie alla sua semplicità riusciamo a comprendere e condividere. Grazie Luca un abbraccio affettuoso da una mammma
Grazie Luca! Il tuo lavoro ci rende orgogliosi e soprattutto partecipi delle tue esperienze! Un abbraccio
Very well written (flawlessly) as always Luca, and very interesting. Again, thank you for taking the time to share your experiences and explain them so well.
Ciao Luca . Grazie per la tua disponibilità e , visto che ci sono, vorrei porti una domanda ( non so se hai in precedenza deto qualcosa in proposito) .: ” L’attività esterna interrotta per la perdita di liquido, verrà ripresa da te e dal tuo collega ?? ”
Grazie ancora e buon soggiorno.
per adesso stiamo ancora cercando di risolvere il problema. Non sono a conoscenza di piani per una nuova sortita.
Ciao Luca, grazie sia per le belle foto che ci mandi che per le semplici spiegazioni che ci dai. In qualche modo è come se fossimo lì con te. Grazie
hi Luca! thanx for these so well written updates on your activities!
saw you again tonight just 44 degrees sw of Broome, W.Oz, last night was better at 80 degrees, almost right overhead; brighter than a star, smooth as silk gliding above and beyond my imagination, wonderful, thank you, happy travels! ;)*
Grazie per averci informati del lavoro svolto per noi tutti, (in un film sarebbe chiamata fantascienza ..)una ricerca che apre molte porte e che sicuramente è molto più complessa di ciò che possiamo immmaginare e purtroppo capire ,sennò faremo il tuo lavoro, grazie per aver condiviso e di continuare a condividere ciò che vivi e vedi con noi tutti perchè le emozioni sono e resteranno sempre i veicoli migliori per l’espansione umana in tutte le sue forme..ciao Capitano..
Posso solo dirti che ti invidio moltissimo.seguo da molto le attivita della iss ed essere li a bordo anche solo per ammirare il lavoro che voi svolgete quatidianamente.vi ammiro molto spero un giorno poterti stringere la mano e scambiare due parole…un giorno
This is very interesting Luca. The skin research is interesting. When I have watched all of you up there on NASA tv live, my perception of all of your skin is that you all look younger. I thought it was possibly due to a lot of blood and fluids going up to your head and face due to the weightless environment which would give your skin lots of extra nutrition and moisture. I especially noticed that difference in Commander Hadfield’s face while on ISS and then back on earth. I imagine once astronauts are back on earth, cells and the body take time to readjust to fighting gravity in order to provide the necessary nutrition to the face. Once they are adjusted, back to that youthful appearance. I would also imagine the g force going up affects skin in some way. There is also the increased strength of the sun up there to consider if you are exposed to it at all and its consequences on the skin. I wonder what would happen if you tried Dr. Sebagh’s special French melon skin formula products that Cindy Crawford advertises and uses to keep her skin very young. It would be interesting to see if it reverses the aging affect on skin up there. If that melon is as special as they say it is on tv, I want a case of them to eat daily rather than put it on my face. 🙂
Your focus experiment participation is interesting also. I would think the same increased fluids and blood to the head would increase nutrition to the brain and increase your ability to focus and think. Have you had any epiphanies while up there as a result ? 🙂
Keep up the great work. Enjoy fully experiencing the uniqueness of your space travels with all of your senses. And thanks for sharing
Lorna
I think the reason why most people look younger in orbit is that the extra blood tends to plump up the face and cover our lines 🙂
Ciao Luca, è veramente interessante ciò che fate nella settimana e grazie a te stiamo vivendola anche noi estasiati. Sicuramente tutto quel lavoro che state facendo oggi aiuterà la scienza e l’umanità ed è per questo che ti ringraziamo di farci partecipi. Fra 50 anni vedrai il lavoro di altri astronauti e credo rimarrai sorpreso però hai avuto l’onore di poter vedere con i tuoi occhi queste meraviglie e portare dentro al cuore una esperienza così. Ti auguro di fare tante altre missioni come questa perché sei una persona che lo merita e così continuremo a vedere questo meraviglioso pianeta attraverso i tuoi occhi. Grazie ancora
Thank you for sharing your experiences with us – fascinating to read. Your photos are also fascinating and beautiful!
No, ma io voglio vederti in veste da “casalingo spaziale”! ahahahah 😀
Battute a parte… ottimo post, Lù! Che dovrebbero leggere chi ancora (e ce ne sono, credimi) non comprende la figura dell’astronauta, e tutto quello che si svolge sulla ISS. Molti, alla parola “astronauta” associano l’immagine di un individuo con la tuta bianca ed il casco, che vive su un’astronave – a far cosa poi, chi lo sa! – e, ogni tanto, esce a vedere le stelle. Invece tu, in questi 2 mesi, hai fatto un lavoro grandioso: col tuo eccezionale carattere, con la tua dote di grande comunicatore, hai reso comprensibile a tutti quello che, veramente, significa FARE l’astronauta. Uno dei mestieri più complicati in assoluto “da semplificare”, per portarlo alla gente.
Arrivare a tutti non è facile, chiaro… ma continua così, perché stai andando alla grande!
Un abbraccio 🙂
PS: colpita dallo studio sul processo di invecchiamento della pelle… very interesting 😉
condivido ogni tua parola!!! 🙂
Grazie, spero di continuare a trovare il tempo per comunicare con il pubblico!
Gracias Luca !por la excelente explicaciòn con lujo de detalles y en lenguaje simple, que nos permite una comprensiòn fàcil de tu exquisito trabajo .-
Gracias Luca ! por tu detallada explicacion en lenguaje sencillo que permite una fàcil comprensiòn. Envidiable trabajo!
È così coinvolgente questo continuo scambio in tempo reale di ciò che fai lassù. Non ero grande quando ho assistito al primo passo dell’uomo sulla luna, eppure quella è stata una folgorazione e “l’astronauta” e’ stata da quel momento una delle mie risposte alla classica domanda “cosa farai da grande”. Gli studi in fisica, purtroppo non conclusi erano un tentativo in quella direzione, poi la vita ha preso altre strade. Belle comunque, ma lo spazio è rimasto un sogno…. Ed ora sembra così a portata di mano con te che ce lo racconti così semplicemente attraverso parole ed immagini, ma dietro si sente l’enorme preparazione che ci è voluta, ed un altrettanto grande sensibilità e anche “poesia” che non era scontata. Grazie, Luca, perché attraverso questo sogno per interposta persona, riesco a sentire sempre più la meraviglia ed a guardare il mondo con occhi sempre piu curiosi…
Ciao Luca, io ti seguo quotidianamente su facebook dove mi incanto con le tue immagini dallo spazio e che poi distribuisco anche ai mie amici. Devo aggiungere però che al di là della gratificazione visiva ed emozionale, quello che riporti qui, circa la tua attività professionale, è estremamente interessante. E’ il futuro che inizia dal presente.
Hai descritto alcune attività che io trovo che possano essere veramente innovative o anche rivoluzionarie. Il k10, la robotica e la telematica per accorciare le distanze ed anche per avere il controllo sulle distanze. E poi l’esperimento sulla sostituzione di vari componenti di una camera di combustione e questo è un esperimento Italiano perché ricordo bene di averlo letto sulla tua pagina di facebook.
E poi le “pulizie di casa” per così dire, dove l’assenza di gravità riesce a trasformarle in attività piacevoli o anche ludiche.
Poi mi colpisce una tua affermazione molto precisa quando dici che tu sei un operatore e non un ricercatore. Mi viene però da pensare che il limite fra questi ruoli possa essere piuttosto labile, considerato che ” L’ISS è un laboratorio di ricerca scientifica unico nel suo genere, un luogo di sperimentazione delle tecnologie più avanzate. Tecnologie per l’esplorazione, sviluppo di nuove tecnologie, scienze dei materiali, scienze fisiche e biologiche, fisiologia umana, medicina, scienze della Terra, attività educative, scienze della Vita ecc. ecc. ” e qui ho riportato le tue parole.
Poi gli esperimenti sulla capacità di attenzione nell’uomo nei tempi diversi fra la mattina e la sera, poi gli esperimenti sulla pelle. Trovo curioso ” l’invecchiamento epidermico di tipo spaziale” per così dire, così come trovo curiosa la sua “reversibilità di tipo terrestre” per così dire. E poi tanto altro ancora, cercare di capire un pò di più sui tanti perché e per come del cancro…..
Ma l’aspetto veramente innovativo è che sia tu che l’equipaggio ci rendiate partecipi delle vostre esplorazioni.
L’informazione è sempre innovazione.
Saluta Paxi !
La ringrazio delle interessanti domande. Quando sottolineo la differenza tra un ricercatore e un operatore, intendo dire che come operatore non ho conoscenze approfondite degli studi, ma solo un’idea superficiale – in questo senso, mi e` molto difficile rispondere a domande molto specialistiche.
A presto,
Luca
dermatologia e cosmetica……potrebbero i vostri test essere cosi’ validi da aiutare a sopprimere l’uso della sperimentazione sugli animali?
è davvero lodevole il tuo diario di viaggio..proprio in funzione delle tante mansioni che hai..perchè denota un animo generoso che vuole condividere un suo momento bello..dopo questa prova seguirei il tuo diario anche diventassi un truck driver..hahahah..propago il tuo trip ai 52.000 fa della mia pagina…e spero anche tu abbia il tempo di vedere un po di roma nelle ns foto..
Non vede chi non sa vedere lontano.
Vedere lontano vuole dire vedere dal presente, la prospettiva prossima e futura.
Ciao Rosetta
Gentile Luca, seguo il tuo lavoro con stima e interesse. Mi piacerebbe molto avere la possibilità di rivolgerti qualche domanda (una breve intervista) per il mio blog (su temi di cultura) https://tertiumdatur.blog.lettera43.it/ sul quotidiano online http://www.lettera43.it/
In particolare mi ha molto colpito la condivisione della tua missione attraverso strumenti come il blog e Facebook, la pubblicazione delle tue fotografie e delle tue emozioni (al di là degli aspetti scientifici). Spero sia possibile, se la cosa non ti è di disturbo. Grazie mille, buon lavoro
Ciao!
Mi chiedevo non è che tra un esperimento e l’altro la sera del primo Agosto hai scattato qualche foto alla Svizzera?
In occasione della festa nazionale sulle cime delle montagne vengono accesi dei falò, da Terra è molto suggestivo, chissà dallo spazio!!
In bocca al lupo per tutto 🙂
CIAO, LUCA DOBBIAMO RINGRAZIARTI PER LE SPLENDIDE FOTO CHE INVII.
VOLEVO CHIEDERE:
1)” FATE ANCORA LA PREPARAZIONE IN ACQUA PRIMA DI AFFRONTARE LA VITA SULLA STAZIONE SPAZIALE?”
2) STATE ESEGUENDO ESPERIMENTI SCIENTIFICI CHE RIGUARDANO IL COMPORTAMENTO DI MICROORGANISMI IN ACQUA? CIAO E GRAZIE PER LE RISPOSTE. ANGELO CASA
Ciao Luca,guardandoti lavorare fuori dalla ISS,volevo sapere,ma quando usavi i vari attrezzi,riuscivi a sentirli con le mani avendo quei guanti così (sembrano)spessi?Deve essere difficile,svitare , avvitare e fare tutte le altre manzioni,dentro a quella tuta spaziale.
Ho la fortuna di vederti passare ,alla sera sempre puntuale, dalla finestra di una cameretta,senza dover uscire. Se ora ,il passaggio,si vede bene,quando cresceranno i moduli,l’ISS sarà più pesante,quindi ,passerà sempre alla stessa altezza?
Grazie per le foto,io che soffro di vertigini,non ho mai preso un aereo,mi sto impacchiando
a vedere cose che non vedrò mai,grazie e buon lavoro.
Buonasera Luca,
grazie innanzitutto per la risposta che mi ha fornito su FB riguardo il ritmo circadiano qualche sera fa.
Sono una psicologa ed in passato mi sono dedicata ad una ricerca proprio su questo argomento, approfondendolo a livello dei neurotrasmettitori.
Ho letto anche dell’ esperimento Skin-B.
Quanti stimoli ci offre Luca, ci fa pensare e sognare nello stesso tempo.
6 mesi non saranno poi così lunghi.
Grazie per farci stare con la testa tra le nuvole… Volare.
Silvia