L’Airlock è silenzioso e buio, come un tempio, forse dedicato alla tecnologia, ed entrare dentro ha per me l’effetto calmante di una preghiera.
È ancora presto ma sono già sveglio e in “piedi” da un’ora. Dopo essermi raso con più attenzione del solito (non voglio tagli sulla testa o sul volto) e aver fatto una colazione particolarmente abbondante (perché oggi non si pranza) mi volto verso Chris, e sul mio volto deve leggere la mia domanda, perché mi dà la risposta prima che abbia la possibilità di parlare: “yes, let’s do this” – in altre parole, è ora.
Il primo passo verso un’EVA è una serie molto lunga di procedure, tutte tese a salvaguardare la nostra incolumità – dopo aver indossato la sottocombinazione (in pratica, della biancheria intima che ci copre dal collo alle caviglie) e la sottotuta LCVG (Liquid Cooling and Ventilation Garment, cioè Combinazione a Raffreddamento Liquido e Ventilazione), per circa 40 minuti respiriamo ossigeno puro per cominciare a eliminare l’azoto dal nostro organismo. Nel frattempo il team da terra ci guida in una serie di controlli delle nostre tute EMU (Extravehicular Mobility Unit, Unità Mobile Extraveicolare), che noi eseguiamo con particolare attenzione – perché sebbene abbia eseguito questa coreografia tante volte a terra, in simulazione, oggi è vero, e fra un po’ avrò bisogno di questo ingombrante scafandro per sopravvivere all’esterno della Stazione. Nel vuoto. È un’idea talmente straordinaria che il mio cervello non si sofferma a pensare, e mi concentro invece nelle attività del momento. Il tempo scorre via in un soffio, ed è il momento di un ultimo snack prima di indossare la tuta: passeranno circa 9 ore prima di poter mettere qualcosa fra i denti, a parte la cannula di plastica che mi permetterà di bere mentre sono fuori.
Indossare la tuta richiede un certo sforzo fisico, soprattutto quando si entra nella parte superiore. Il torso è rigido e stretto, soprattutto per me che ho scelto la “taglia” più piccola per avere più mobilità. E l’avrò, ma il prezzo da pagare sono le contorsioni delle braccia e delle spalle, mentre punto i piedi per spingermi con tutta la mia forza, finché la mia testa non passa attraverso il collare metallico e le mie mani attraverso i polsi dello scafandro.
Karen e Chris agganciano la parte inferiore del mio scafandro (i “pantaloni”) poi è la volta di Chris, che fa uno sforzo analogo per entrare nella sua tuta. Con tutta la delicatezza di cui è capace, Karen aggancia il casco alle due tute, e lo blocca, sigillandoci dentro. Inizia una seconda procedura di desaturazione, in cui inondiamo lo scafandro di ossigeno e portiamo l’airlock a una pressione di 10.2psi. Durante questa procedura, Chris e io ripetiamo per l’ennesima volta le procedure che effettueremo, soffermandoci su ogni particolare dell’uscita, su ogni gesto, su ogni dettaglio da eseguire. Continuano i controlli, ma le tute sono in perfetto ordine, come ci conferma anche Houston – che per telemetria vede tutto, inclusi i nostri parametri biomedici.
Arriva Fyodor, che aiuta Karen con l’installazione dei nostri attrezzi e per introdurci dentro la camera stagna vera e propria. Poco più grande delle due tute, deve contenere non solo noi, ma anche tutti gli attrezzi e strumenti che porteremo fuori, per sostituirne altri o per fare manutenzione. Io devo azionare la pompa che depressurizza fino a 2psi: poi Karen apre una valvola per scaricare il resto di atmosfera all’esterno. Mi sembra di essere cosciente di tutto quello che succede intorno a me, e di vedere tutto come al rallentatore. Mi rendo conto che la cacofonia scampanellante dei nostri attrezzi metallici che galleggiano, tutt’a un tratto svanisce. Il suono non si trasmette più, e prima ancora di sentire la voce di Chris confermarlo, so che la depressurizzazione è completa: siamo nel vuoto.
Con la calma che lo contraddistingue in ogni momento, Chris apre il portello, e ho la prima visione della Terra, che scorre sotto i miei occhi, il mio visore l’unico ostacolo e al contempo l’unica protezione dalla luce folgorante. Il blu cristallino è ipnotico, ma non c’è tempo per fermarsi. Chris è pronto per uscire, ed è fuori in pochi secondi. Tocca a me. Con calma metodica e studiata, compio ogni gesto come un ballerino segue la sua coreografia, ma io non sono in cerca dell’applauso finale – voglio solo essere sicuro di non commettere errori. E quando Chris mi dice “ok, you’re out!”, indovino un sorriso sulle sue labbra, anche se non posso vederlo perché entrambi abbiamo il visore dorato abbassato. È giorno, e la luce è di una purezza tale da far male.
In un attimo Chris è andato via, mentre io chiudo la copertura termica che protegge l’interno dell’airlock. Houston mi comunica che ho tutto il tempo che voglio per adattarmi, ma io ho altri piani: ho già deciso che il mio adattamento lo farò mentre mi sposto verso la mia destinazione, ELC2. E nel preciso istante in cui comincio a muovermi, capisco che non avrò alcun problema: mi trovo benissimo, a mio agio, nel mio ambiente, che dovrebbe essermi alieno e invece è quasi familiare. Centinaia di ore sott’acqua hanno ottenuto il risultato voluto, mentre mi muovo osservo il Nord America scorrermi sotto con le luci del tramonto e sorrido nel sentirmi così bene. Ma è un sorriso destinato a durare poco. Quando giungo nel posto prefisso per ancorare il primo dei due cavi auto-avvolgenti che mi assicurano alla Stazione, i miei occhi bruciano come se vi avessi strofinato del sapone, e lacrimano abbondantemente. Inizialmente non capisco cosa stia succedendo: le lacrime sono talmente abbondanti, e il bruciore talmente forte, che non riesco a tenere gli occhi aperti. Decido di stabilizzarmi un attimo per poter pensare. Scuoto la testa da una parte all’altra, perché in orbita le lacrime non scendono sul volto, ma si accumulano sugli occhi. Poi comprendo di cosa si tratta: durante la preparazione, abbiamo pulito la parte interiore del visore con un preparato antiannebbiamento. A causa della bassa pressione, il prodotto evaporando deve essermi andato negli occhi, irritandoli. So che l’effetto durerà un paio d’ore, e non c’è nulla che io possa fare. Mi rassegno al bruciore, e dovrò scuotere la testa ancora parecchie volte prima che gli occhi smettano di lacrimare.
Seguendo il percorso studiato tante volte mi ritrovo sull’ELC2, la piattaforma per esperimenti e apparati installata sul traliccio di destra: una struttura enorme, situata sulla parte che guarda verso lo spazio nero. È già buio, e mentre mi arrampico sono cosciente di essere, in questo istante, l’uomo più lontano possibile dalla superficie della Terra, soprattutto quando mi ritrovo a “testa in giù” per scattare delle foto ai due esperimenti che sono venuto a recuperare, ORMATE e PEC – due piattaforme di materiali esposti al vuoto. Per disinstallarli devo utilizzare con la massima destrezza i miei guanti pressurizzati – ogni volta che piego le dita è come schiacciare una pallina di tennis, e sto molto attento a non stancare le mani eccessivamente. Utilizzando gli occhi uno alla volta, perché ancora lacrimanti, riesco a disinstallare le due piattaforme e a posizionarle sullo scafandro per riportarle dentro. Shane, il nostro contatto radio da terra, ci comunica che siamo 20 minuti in anticipo sulla tabella di marcia, e questo mi dà molta confidenza mentre aggancio i due esperimenti dentro l’airlock e recupero gli attrezzi per il task successivo, che consiste nell’installazione dell’APFR (Adjustable Portable Foot Restraint, ovvero Blocca Piedi Portatile Regolabile) sul CanadArm2. L’installazione e l’ingresso nell’APFR procedono senza problemi, ma prima di dare a Karen, che è ai comandi del braccio robotico, l’OK per allontanarmi dalla struttura chiedo a Chris se può confermare che i miei piedi sono ben bloccati: sono l’unica cosa che mi vincola al CanadArm!
Mentre il braccio si sposta per il primo dei vari riposizionamenti, uno spettacolo di incomparabile bellezza si staglia di fronte ai miei occhi: un’alba spaziale, con i colori che con una rapidità indescrivibile assorbono il nero e il bianco e il grigio in un’esplosione cromatica. Siamo sopra il nord Africa, e il rosso, il giallo, l’amaranto, l’ocra riempiono i miei occhi di meraviglia.
Per l’ora e mezza successiva sono trasportato da un lato all’altro della Stazione dal braccio robotico, sia in modalità automatica che in manuale, sempre con Karen ai comandi. Il compito consiste nel prelevare due enormi RGB (Radiator Grapple Bar) dalla posizione temporanea per installarli in quella definitiva. Tra un passaggio e l’altro, disinstallo una telecamera in avaria, che porterò dentro alla fine dell’EVA.
In quello che a me sembra un attimo è già il momento di svincolarsi dal braccio e riportarlo nella condizione iniziale (disinstallando l’APFR). Poi mi sposto verso la “punta” dell’ISS, il PMA2, ovvero il vecchio punto di attracco dello Shuttle, che deve essere protetto da una copertura termica. Il piano prevede che questo lavoro sia svolto da due astronauti contemporaneamente, per la difficoltà riscontrata a terra di gestire la copertura stessa. Ma Chris ha un contrattempo: impegnato nell’installazione di un cavo elettrico, deve dar fondo a tutte le sue forze per connetterne le estremità alle prese nella struttura della Stazione. Il cavo è rimasto arrotolato per circa 10 anni, e ha ormai acquisito una “memoria” della sua forma – Chris spiega che avrà bisogno di più tempo, per cui dovrò occuparmi della copertura da solo. Galvanizzato dalla sfida di fronte a me, quasi non mi rendo conto della mia posizione: sono proprio alla prora dell’astronave, e tutta l’ISS è dietro di me! Quando sorge il sole, ancora una volta sono quasi sopraffatto da quello che vedo.
Ma non ho neanche un attimo per distrarmi, perché il lavoro da svolgere ha bisogno di tutta la mia attenzione, mentre mi muovo da una parte e dall’altra del PMA2, sganciandomi da un luogo per riagganciarmi subito in un altro. Le mie mani cominciano a essere stanche, perché devo in continuazione manipolare la copertura per fissarla alla struttura. Non ho idea di quanto tempo abbia bisogno, ma quando finisco siamo ancora in anticipo sulla tabella di marcia. Bevo un sorso d’acqua, poi recupero due dei contenitori che abbiamo portato fuori e rientro all’airlock per depositarli. Un terzo lo installo fuori, e resterà lì una settimana, lo riporteremo dentro alla seconda EVA. Chris finisce il suo ultimo lavoro, un anticipo di quello che sarà un mio compito la settimana prossima, e mi raggiunge all’ingresso della camera stagna. Prima di rientrare, non possiamo fare a meno di scattare ancora qualche foto. Poi mi giro, e lancio un ultimo sguardo alla Terra, sospesa come un gioiello nel velluto nero dello spazio, prima di entrare nell’airlock. In pochi minuti anche Chris è dentro, pronto a chiudere il portello.
Finisce tutto in un attimo. Sono passate 6 ore e 7 minuti.
Discussion: 92 comments
Una esperienza la tua che , condivisa con noi, ci ha fatto sentire meglio, ci siamo ”sentiti”figli di un Dio..e lassù nello spazio forse lo hai incontrato! Grazie Luca e tanti auguri..
Grazie!
Grandeeee! Sei un grande uomo, siciliano !
Thanks for this, Luca. What you do really matters. We know you’re writing this during your free time and we truly appreciate it. All the best for you!
It’s also a pleasure for me.
Leggendo mi sono accorto che i miei occhi lacrimavano, non era l’antiappannamento però…
Luca… GRAZIE!
W-O-W. ho perso tutte le parole e parlo a monosillabi quando vedo tutte quelle bellezze che condividi e leggo tutto quell’entusiasmo che trapela nei tuoi interventi. Continua così, Luca!! ;)))
Thank you so much for sharing your amazing experience with us! I can’t wait to read your description my Year 2 computing class (7 and 8 year olds)who are learning about space this term. They will be so fascinated by the process and the beautiful pictures you have posted.
Kind regards,
Kerry Muste
St Thomas More Catholic Primary School
Margaret River
Western Australia
Ciao Luca, bevete acqua “pura” o con sali minerali aggiunti?
leggo il tuo racconto sulla tua “passeggiata spaziale” e mi sento pervadere da forti brividi ed emozioni….ripenso al mio sogno di bambina…dicevo sempre che avrei voluto fare l’astronauta, affascinata da quel nero intenso dello spazio, dalla curiosità di vedere la terra da lassu’…..beh attraverso le tue foto e le tue parole posso chiudere gli occhi e pensare che sono li e che vedo la terra attraverso i tuoi occhi…grazie Luca..in bocca al lupo #volare
It must be the most extrordinary feeling to be outside the ISS, in space, and be able to look ‘ down’ on earth.
Luca….GRAZIE! Vivo attraverso le tue parole quello che avrei sempre desiderato vivere di persona..Sei testimone di un sogno e di una passione concretizzata, frutto di lavoro intenso, impegno fisico e intellingenza estrema. Il tutto è condito dalla tua poesia…un abbraccio e un grazie dal “gioiello nel velluto nero dello spazio”!
thank you Luca, I watched you ‘live’ on NASA TV, but reading your personal account was just amazing, good fortune for your second ‘walk’, all the best, cheers! ;)*
Ciao Luca, grazie per il tempo che ci dedichi.
Quando le masse dei vari strumenti vengono spostatedurante un’EVA la ISS si destabilizza? Come fa a tornare sulla rotta in parole povere?
Ho letto mentre sono in macchina nel traffico bollente di Torino, ma sembrava di essere sospeso nello Spazio con “te”. Grazie
Caro Luca,
sei come l’incarnazione dei miei sogni anche se non ho potuto concretamente fare la tua esperienza di aviatore e di cosmonauta.
Dio benedica te, la tua famiglia e tutti coloro che stanno sostenendo la tua importantissima e preziosissima missione.
Grazie,
Igor
ps un saluto da levi (quasi 3 anni), rivka (ormai 7 mesi) e luisella (mia moglie)
Un saluto a Levi, Rivka e Luisella! E a te, ovviamente.
… e da lì, quando si chiude il portello, le nostre di lacrime: la tua dedica a noi. Le parole che non ti aspetti di sentire. Dopo 6 ore di diretta, di ansia, di apprensione, di stupore, ascoltare la tua voce, finalmente in italiano, pronunciare quelle parole, non trovano altro posto che nelle lacrime :’)
Con questo post, ci hai donato una emozionante e dettagliatissima descrizione della prima EVA, complimenti Lù! 🙂
E fra tutte le foto che hai postato, come ti ho già detto su FB, la prima è da “senza parole”, credo che sia quella che resterà nella mia mente, e nel mio cuore, per sempre. Quel sorriso non ha prezzo 🙂
PS: quel “Lù” dovrebbe farti capire chi sono 😉 in pratica ti chiamo così solo io! e dal primo momento ahahahah! In trepidante attesa per la seconda EVA… 🙂
si, mi sa che ti ho riconosciuta… 🙂
anch’io….
Luca,
sei per me un esempio di perseveranza, ho apprezzato molto la tua dedica finale.
GRAZIE
Dear Luca Spacewalker,
What an amazing report of your EVA… I kept an eye on you while you were out there, but I feel privileged reading you. THANK YOU SO MUCH for sharing your impressions and feelings with us!
Take care,
Brigitte
thank you so much for sharing this, Luca!
it’s given me goosebumps imagining from your words and the images how it must have been to be there in space, attached to the Canadarm only by those straps.
lots of good wishes for all your time on the ISS and for your next EVA.
looking forward to your next posts (and all your tweets)!
Assolutamente fantastico tutto ciò mi auguro queste missioni posano contribuire beneficio anche per la gente comune comunque sei un’ orgoglio per l’Italia GRAZIE
Luca- thank you so much for sharing your incredible experience with us! I always dreamed of being an astronaut when I was younger, especially wanting to go to the moon. The *only* thing I knew I wouldn’t be willing to do is space walk. Floating free has to be the most mind blowing experience. I’d be OK if contained in a vehicle, but not being that vulnerable outside it. You are SO brave! And you are rewarded with the most spectacular views of our beautiful planet. And, I’m sure also of the moon. Congratulations on a job well done. God bless you on all your fantastic journeys.
Hello “NASA” I am very pleased to see you in the “SPACE” you deserve it. How did you feel when you saw, coming out of the ISS, under you our “EARTH”.
Ciao Luca! Grazie di tutto !!!
…le tue emozioni….dettagliate nei minimi particolari….grazie per condividere con noi tutto questo….nonostante il grande ruolo che copri sei di una umiltà unica….che Dio ti protegga sempre
Grande Luca !
Sai trasmettere molto bene le tue emozioni e confesso che le lacrime hanno sopraffatto anche me alla fine del racconto. Il miracolo della vita sulla Terra a quella distanza appare in tutta la sua sconvolgente bellezza. Si comprende la fragilitá del nostro mondo e quanto sia importante difenderlo dalle barbarie.
Hi Luca many thanks for your great job. The space for many people is only black or blue, but with your words and photos change completly our vision of this universe.
During EVA there are minutes without sunlight? The ISS phovoltaic panels are fixed or move to intercept the sunlight? Bye from Casale Monferrato
Grazie per questa straordinaria esperienza, sei un Orgoglio Italiano!
Sogno anch’io un giorno di arrivare tra le stelle, o come minimo di rimanere al suolo ed aiutare i migliori!
Mi infondi coraggio ogni giorno che passa, grazie!
Un abbraccio dall’Italia <3
Ciao Luca, come stai? Oggi ti ho seguito in diretta durante la tua passeggiata spaziale, ho avuto un’attimo di smarrimento nel vederti li fermo e il tuo collega che ti chiamava, vedere il suo dito sul tuo casco e tu che non rispondevi, ma dopo qualche minuto hai ripreso a lavorare, che gioia. Grazie per la foto sull’Abruzzo, si vede anche la mia città, Vasto, fermati la prossima volta che ci facciamo un buon “brodetto di pesce” specialità vastese. Un saluto, Giuseppe.
Dear Luke Skywalker,
As a child, I grew up with the dream to be, one fine day, the one sporting our flag among the stars, and to smile my joy to the Earth beneath.
My life went elsewhere, but I still have that fire in me, which gives me tears avery time I see a rocket going up, where so few have been up to this moment. And that fire burns and hurts, just because you cannot pretend not to have wings, even if life didn’t allow you to spread them and fly.
But now, I feel somewhat more at peace, because I can see with your eyes and pretend, just for a second, to be there.
I want to thank you because, despite your duty requires the strictest attention and coldness while performing tasks, you have not abandoned your heart on the Earth. It is with you and we can feel it in the things you do and write. And since you give to us a piece of your heart every time, we can all have wings and fly.
Thank you Luca
Ferdinando Scala
Napoli, Italia
grazie per condividere la tua esperienza, un regalo preziosissimo. (scusa il tu, peró sei diventato della famiglia!) ;))
ciao, dimmi stare nel aria, e come stare nel fondo del mare?
Es fantàstico tu relato y màs fantàstica aùn tu experiencia. Leerlo e imaginarlo para mi, es como un sueño.
Hi Luca-
I loved reading about the EVA as you experienced it. I watched on NASA TV, too. It was exciting to see you work. There were many of your new peers chatting about Volare at #ase26.
Thanks for taking the time to share with us.
Ciao!
Karen
Luca ti aspettiamo anche sulle frequenze Radioamatoriali dei 144…..Sarebbe un piacere ricollegare l’ISS con un Astronauta dell’RSV!! Saluti
Riccardo V.
Ciao Luca sei una stella in più in cielo. La più grande e la più bella. Il nostro orgoglio italiano. Seguo sempre le tue imprese nello spazio. Grazie Luca.
Sei la stella più bella di questo cielo italiano. Grazie Luca.
Thank you so much for writing this. I love the emotion that you express so much. Truly a brilliant blog!
Grandissimo lavoro Luca, ti abbiamo seguito con impazienza ed entusiasmo dal sito dell’Esa. Grazie per le foto ed il continuo aggiornamento che proponi ogni giorno. Buon proseguimento in questa spettacolare avventura.
Luca, My Congratulations on your Amazing Space Floating and Fascinating experience attached to the Canadarm, your journey in Space is also our journey here on earth, from the pictures you posted, I imagine seeing the Earth from up there, it looks Awesome, I also made few comments when you posted the Philippines, because I have a vacation house there, and when you said that you see the Mississippi River, Well, I live here in the Coast of Pensacola Florida, near Mississippi River, anyway, Congratulations on your job well done, You are in my thought and prayers, Buona Martedi Notte <3
Grazie mille!
for sharing your experiences with us!
Hopefuly, one day we will work together!
Best regards mate!
Luca, sei l’orgoglio di tutta la sicilia.
Vai avanti cosi.
Grazie del tempo che ci dedichi 🙂
sono sempre con te ,caro Luca! sei grande!
Grazie Luca! Non ci sono parole per descrivere le emozioni che ci trasmetti.
What a wonderful recount. Thank You Luca, you are a hero 🙂
Un’esperienza straordinaria e questo resoconto dettagliato ce la fa apprezzare ancora di piu’. Grande Luca
Stavo proprio cercando qualche post a riguardo, ed appena l’ho trovato l’ho letto tutto di un fiato. Bellissimo e coinvolgente. Grazie.
Thank you so much for sharing your fantastic experience. I found it extremely moving as well as informative. XO
Magnifica descrizione…..e domanda banale : perche’ il nome Eva?
Grazie, grande Luca! #1
Luca we hope you get well. Forza Luca!!
Attraverso i tuoi occhi ho visto il mondo “unico” di cui parli. È vero: ci si affanna e si lotta per cose che già abbiamo; se solo si riuscisse a vederle anche con il cuore, sapremmo che tutto ciò che vogliamo lo abbiamo già. Un grazie immenso per averci dato la possibilità di condividere in diretta questa straordinaria esperienza. Sei veramente un orgoglio per tutti noi. Buon proseguimento e un augurio dal profondo del cuore.
Grazie.
GRAZIE.sei un orgoglio per l’Italia e per la nostra SICILIA.la spiegazione di ogni dettaglio mi ha affascinato,e complimenti per la tua capacità poetica!sentire la tua dedica con accento siciliano mi ha emozionato!
Inspiring.
complimenti! E’ stato bello leggere ” A passeggio nello spazio”.
Fai modo che i tuoi racconti continuino ad entusiasmarci e ad emozionarci anche dopo il ritorno a casa.
Go Luca!
Ciao Luca , ti ho sentito e registrato lo scorso 27 giugno dalla iss , durante un tuo contatto con una scuola sulle nostre frequenze H.A.M – 73 Raffaele ( IH9YMC) isola di Pantelleria .
siamo fatti di polvere di stelle, grazie per condividere
Mai come prima d’ora grazie a te lo spazio e’ stato così vicino, alla portata di un click.. Grande Luca Parmitano uomo, astronauta,italiano!
Beh,che dire?Mi sono fatta una passeggiatina pure io. Leggere quello che racconti e soprattutto come lo racconti, ti proietta dentro un film, in un altra dimensione.Fantastico!! Spero ben sia il primo ( capitolo) di una lunga serie e quando torni da noi quaggiu’ potresti iniziare a imbastire un bel libro. Che ne dici?
Un abbraccio a te e a tutti i tuoi compagni d’avventura. ; ))
La ile
Grazie di condividere questo sogno con noi!!!
Ormai ogni parola si spreca nel commentare qualcosa donataci da te, da voi, da lassù.. Sappi che ogni cosa, anche la piu’ piccola che fai per noi, è qualcosa di enormemente grande per noi da quaggiù.. Sei il nostro orgoglio, Luca! Salutami Karenn…. 🙂 buon lavoro!
Absolutely amazing! Your experience is incomparable–only a handful of humans have
done this!
It’s so beautiful to hear the way you described this first spacewalk. Thank you for sharing this experience with us! We have ‘Nasa TV’ updates about the ISS recorded in DVR every day, so we catch up with what you’ve been doing when we get home in the evenings. We miss you but feel that you are blessed to be performing this work that you so clearly love. After watching the nail biting experience of your second spacewalk today, we are grateful for your grace under pressure and for the wonderful teamwork your crewmates (both ground and station) exhibited to bring you in safely.
Stay Well, from your family on the ground.
Kris, Mike, Alex and Beth
Hello! I can’t believe you read this, thanks!
Salve Luca!
Here is the bavarian radiostation in Munich (program bayernplus). I told our listeners, that in a few minutes the ISS will cross Bavaria. So best regards from Munich and a bavarian SERVUS! up there to you! With bavarian folk music 😉 Tanti saluti!
Semplicemente fantastico quello che sto vivendo in diretta con te… Grandi emozioni… Grazie!!!
Ciao Luca….
ti ammiro davvero per la tua professionalità e il tuo coraggio…
Volevo chiederti (scusa la mia ignoranza 🙂
– Ma quando uscite dalla ISS per la “camminata spaziale”, dovete stare legati in qualche modo (tipo qualche cavo) alla stazione spaziale?
– A volte ho visto nelle inquadrature esterne della ISS piccoli oggetti luminosi che si muovono a grande velocità… cosa sono? detriti spaziali?
Ciao! Dio vi benedica e vi protegga!
Sono stata talmente catturata dal tuo racconto che mi sembrava di essere li, era come essere accanto a te man mano che descrivevi i vari passaggi.
Emozionante.
Ci vediamo alla prossima “passeggiata”
Grazie e buona continuazione spaziale.
Ciao Luca,
non ci sono parole per descrivere quello che sto provando…. con le tue foto e i tuoi tweet sono nello spazio….. Grande!!!! hai fatto appassionare anche i miei figli di 10 e 4 anni che ti seguono con grande interesse. Infinitamente Grazie e saluti dalla tua Sicilia.
Buon lavoro e buona passeggiata.
Splendido racconto letto dall’inizio alla fine.
Sei anche bravo Luca a descrivere il tuo lavoro nello spazio che sembra di viverlo con te. Fino ad ora il mondo spaziale non mi era mai interessato come adesso è questo grazie a te,tant’è vero che sto coinvolgendo i mie amici a condividere l’emozioni che mi hai trasmesso seguendoti in questa impresa straordinaria.Bravo Luca continua così insieme a Chris e tutta l’equipe.
mi fa piacere sapere che ti stia appassionando. Ciao!
Grazie Luca, ci hai fatto vivere tutte le tue emozioni e le tue esperienze e ogni giorno ci regali delle meravigliose visioni del nostro pianeta visto da lassu.
Grazie a te mi sento ancora più orgoglioso di essere un siciliano,
Ciao Luca, sono Rosetta e ho appena letto il tuo resoconto!
Ma scrivi anche bene, oltre a tutto il resto.
Io mi sono appassionata seguendovi e vi continuo a seguire con crescente e costante stupore.
Veramente ci fate sentire come se fossimo lì con voi e insieme a voi, noi ci emozioniamo, ci spaventiamo e ci sorprendiamo! E’ bellissimo questo, grazie.
Ieri nella tua seconda passeggiata spaziale che ha rappresentato comunque un grande evento, mi è parso di avere visto il tuo orologio che riflette il casco che a sua volta riflette la terra.
E’ giusto, è il tuo orologio, quella lamina luccicante che sembra uno specchio?
E poi il Tricolore visto lassù, lassù, appiccicato alla spalla della tuta che hai fatto così fatica ad indossare, fa il suo effetto. Il suo bell’effetto !
Continuo a seguirvi con crescente stupore e meraviglia!
Ciao Rosetta
ps: salutaci anche gli altri compagni di viaggio lassù.
Thank you so much for this. Inspirational writing which I will share with science students.
Great Job! Thnx for sharing. Your tweets and fotos are great and also your blog. Keep on so!
Best wishes from VLC, Spain!
Keep up your good work Luca!!!
Grazie per condividere con noi queste meravigliose esperienze!!!!
Continua così!!!!!
I so enjoyed reading about your experience, especially on the Canada Arm. I supported NASA and worked with CSA, Sylvie Beland, on scheduling for the Arm and the MBS. You are an excellent writer. You made me, the reader, feel part of your space walk.
Absolutely tremendous! (Sorry if I got the Italian wrong)
Ciao Astronauta…
non c’è che dire, sei fantastico! riesci a far sognare e a far commuovere milioni di persone. Rendi orgogliosi i Siciliani, fieri gli Italiani e tieni gli amici col naso all’insù chiedendosi dove tu sia…
un grosso grossissimo bacio
Donata
🙂 Ciao, grazie!
Volevo ringraziarti per tutte le bellissime immagini che condividi con noi. Un caro saluto. Stefano – Torino
What does it mean the acronymous EVA? Many thanks Luca!
Extra Vehicular Activity
Dear Luca, your wrote story is so exciting! I am glad to know about yours and Cris Space walking-working trip! Thanks to God and naturally to your both that all went very good!
The same time I wanted to say to Karen-you helped the men quickly and professionally!
We all worried about you and this work what you must did in this time!You are all the best-crew 35/36 and the others, who instructed you from NASA!I and my family are proud from you! We will wait about you and Space Station news and photos every time. Be happy always!
Ciao Luca.
Seguo il settore aerospaziale da parecchi anni e sapere che a bordo della ISS c’è un astronauta italiano (paesano, anche se io sono calabrese, quindi vicino di casa hihi) è sempre una gioia infinita.
Dal giorno del “lift-off” da Baikonur ho seguito giornalmente le attività con più passione e gioia.
Ogni vostro passaggio sulle nostre teste è sempre un’emozione pazzesca.
Spero, nei tuoi prossimi passaggi favorevoli, di collegarti via radio e coronare uno dei miei più grandi sogni…
Un abbraccio.
Daniele.
Luca quando passi su Roma???????
Leggo solo ora la descrizione della prima uscita nello spazio. Affascinante ed emozionante. Mi sembrava di eserci. Grazie maggiore. Buon rientro.
Michele lenzi
Your work is INCREDIBILE Luca and your experiences!!
Thanks for SHARE WITH US and MAKE A BETTER WORLD here FOR OUR MOTHER EARTH.