Soon before the arrival of the Summer scientists ending Concordia’s nine-month isolation, Antonio Litterio gives an impression of what he feels:
This time I chose the song Roberto Cacciapaglia’s Ecstasy and Abyss to guide you through the breaks in my writing.
[youtube 87eAm4mmc_s]
Today I started to fix the chest that is in my room. This feels like a rite that preludes the end of my experience. While I was working I lay down and started to think.
More than eleven months have passed since I had my first impression of Antarctic soil and since then I have lived nine months of complete isolation. I saw many seasons pass but for the first time in my life they were not marked by the changing colours of nature like leaves of a shimmering green painted by an important painter.
The seasons passed by in monotony punctuated by changing light, the cold and changes in my spirit and body.
I went through the sunset season, a prelude to the more challenging season of darkness with a thousand and one dark and fascinating nights without light. They marked me deeply. The season of dawns followed, a new renaissance, feeling alive and realising the importance of light.
And now, here I am back full-circle in the season of eternal light, but it is different from what I went through a year ago. Now I am tired , I cannot and I will not hide my fatigue, it is a frustrating physiological fatigue that makes me want to break the world but instead I have no energy.
I want to walk for miles and miles in the shadows of trees and breath crisp air full of odours. I want to hear waves crashing on rocks as thunder on a black day and feel the rain wet my body.
Living in a sanitised world is not easy: monotony is a great opponent but being aware that we are not immersed in a world of stimuli makes it easier.
Looking at my room I think about how many moods have lived here, how many thoughts and sighs were heard by the walls that harboured previous hivernauts? Like the veins in the wood on these walls, my personality is marked and characterised by the experience. Sleepless nights and days looking for answers and strength. This room has heard me mutter the words “I wish, I wish, and I miss…” so many times.
I miss feeling sea water on my face, the taste of juicy fruits, hearing voices , lying down under a tree and staying there staring at the leaves as the wind blows and the Sun shines and fills my eyes with bright light.
I am tired, I want to sleep now in a green meadow and feel cradled , rocked by a mild spring breeze, cradled in the arms of a woman who can make me fall asleep and when I awake I want to feel as if all this was a dream and feel full of energy again, ready to live a new season.
Antonio Litterio
[youtube 87eAm4mmc_s]
Oggi nella mia stanza ho iniziato a sistemare il baule; Rito che sancisce il preludio della fine di questa mia esperienza. Mentre ero lì mi sono sdraiato ed ho iniziato a pensare.
Sono ormai passati più di undici mesi dalla mia prima impronta sul suolo antartico e nove di completo isolamento, ho visto passare molte stagioni, per la prima volta nella mia vita non scandite dal cambiare dei colori della natura, dalle foglie che da un verde sfavillante cambiano dipinte da chissà chi importante pittore.
Le stagioni sono passate anche qui, nella monotonia, scandite dalla luce, dal freddo e dai cambiamenti del mio spirito e del mio corpo.
Sono passato attraverso la stagione del tramonto, stagione di passaggio, preludio alla più impegnativa ed attesa stagione del buio con le sue mille notti senza luce, affascinanti e tenebrose, che mi hanno segnato nel profondo. Poi la stagione delle albe, la nuova rinascita, il sentirsi vivo ed il rendersi conto dell’importanza della luce.
The seasons passed by in monotony punctuated by changing light, the cold and changes in my spirit and body.
Ed ora eccomi qui ritornato a chiudere il cerchio nella stagione della luce perenne, ma é diversa da quella che ho attraversato un anno fa. Ora sono stanco, non posso e non voglio nasconderlo, è fisiologico ma anche frustrante. Avere la voglia di spaccare il mondo ed invece ritrovarsi senza energie.
Vorrei camminare per chilometri e chilometri nel chiaroscuro di un sottobosco e lì immergermi nei suoni della natura e respirare un aria frizzante e piena di odori; vorrei sentire le onde che si infrangono potenti sugli scogli come tuoni in una nera giornata e sentire la pioggia bagnare il mio corpo.
Vivere in un mondo asettico non è facile; La monotonia è asetticità; è una grande avversaria e l’avere la consapevolezza di non essere immerso in un mondo di stimoli non facilita il percorso.
Guardo la mia stanza e penso a quanti umori ha vissuto, quanti pensieri e sospiri uditi, dei miei che si uniscono agli altri dei precedenti invernenti, come venature nel legno delle sue pareti segnano e caratterizzano anche la mia persona. Notti e giorni insonni in cerca di risposte e forza. Questa stanza che molte volte ha ascoltato le parole desidero, vorrei e mi manca.
Mi manca sentire acqua di mare sulla mia faccia; assaporare un frutto succoso, udire voci, sdraiarmi sotto un albero e restare li a fissare le foglie che con il vento ed il sole vibranti brillano e mi riempiono gli occhi di vivida luce.
Sono stanco, vorrei addormentarmi ora in un prato verde e sentirmi cullato, cullato da una lieve brezza primaverile, cullato tra le braccia di una donna che mi possa far addormentare ed una volta risvegliato sentirmi come se tutto questo fosse stato un sogno e una volta risvegliato sentirmi pieno di energie e pronto ad attraversare una nuova stagione.
Antonio Litterio
Discussion: 2 comments
Vorrei sapere a quale persona che abbia letto anche solo una sua mail non sia mai venuta voglia di vivere anche solo per un istante la stessa esperienza….quanta gioia ho provato a leggere ogni sua frase non si può neanche immaginare…ha saputo regalarci così tanto! Non,ho,mai,letto,un libro così bello!!! Ringrazio Antonio di averci permesso di vivere in parallelo con lui questa esperienza….comunque non vedo l’ora di riabbracciarti!
Le mie lacrime sono riuscite a bagnare le palpebre inferiori dei miei occhi, sarà la musica che hai suggerito in capo al tuo messaggio, sarà la voglia di essere al posto tuo, saranno le immagini che dipingi con le tue parole.
E mi è successo qui – it was here I was moved to cry …
“(…) so many times.
\\\\I miss feeling sea water on my face, the taste of juicy fruits, hearing voices , lying down under a tree and staying there staring at the leaves as the wind blows and the Sun shines and fills my eyes with bright light.
(…) ”
I agree with Giovanna, his messages are amazing.
And I’d like to add just that I believe you or somebody should think about putting your words over Cacciapaglia music, because (I have a deep, a Bass voice indeed) I did try to read the last message by listening the “Ecstasy and Abyss” song and I might be fooled but the effect is amazing. Please make of this a book or make events out of this. It’s important …
You should make read by diverse and different people the notes(posts) because it reproduces the image of many users reading the same post. Probably the different people voices should be crossing one by one while the reading of the message flows to its bottom and this will simulate the blog sensation.
Complimenti e bravi tutti.
Mission accomplished!
Marco Di Paolo