Antonio Litterio. Credits: IPEV/PNRA-A. Litterio

Antonio Litterio sends us a haunting blog entry. Read the introductory note and turn the music up for the best experience:

INTRODUCTORY NOTE: Dear readers, here are some tips to intensify the reading experience. My letter is composed in three parts, just as Roberto Cacciapaglia’s wonderful music Fiamme. I recommend you read the first part listening to the most intense section of the music. If you are a fast reader, wait for the start of the slower, more emotional part of the before you continue reading. Wait for the pause in the music before reading the last few lines.

I recommend you follow this advice as I wrote it with this in mind.

Part one
By chance I came across our group photograph that was taken during the summer. I felt an emotion that inspired me to write this letter about my experience here.

Concordia group photo 2012. Credits: IPEV/PNRA-A. Litterio 

What follows is very delicate. Seeing that photo again lots became quite clear to me, our change and the difference between a ‘South Pole adventure’ and ‘experiencing an Antarctic winter’. In the eyes of those who are not with us it can be difficult to understand.
Much has changed since December, when Concordia was invaded by a myriad of people with whom we shared contact. Different times have crossed my eyes since then. December is depicted in that picture, our faces are charged with joy. Summer is the period of a thousand smiles, of amazement and frenzy. The novelties of seeing a first circular rainbow or of  the midnight Sun add to the excitement. But already at that time, as a future winter crewmember, I could see the difference between the faces of the new arrivals and those who had already spent the winter here.

I looked at their faces, so different from mine and I wondered … why? … but I did not ask questions, perhaps out of fear, but also because I knew I would find out by myself.

Days have passed since our arrival and we convinced ourselves that it would always stay like it was in December and that our winter would also be a period of a thousand smiles. But slowly, as the months go by, this changed. With the departure of each plane that took people back, sadness descended on my face while the curiosity of the unknown increased as the last plane left… What would winter bring? What will it lead me to discover about Antarctica and about myself? Slowly time is providing me answers to these questions … but because I have not yet reached the end of this experience they are incomplete, guidelines, opaque images that form a bigger picture that will only become clear  in November.

Time passes quickly when it is not contained by clocks or calendars. What is time in this place? I do not know… I have a feeling that it does not exist as it is not even being recorded by the presence of  light. There is no night and day here. But even if time does not exists it still passes by.

Part two
The expression of wonder  on my face that accompanied me during the summer is now dormant under the weight of what winter is loading on my shoulders. Just as the wind sculpts the snow around us I am being sculpted by the winter. It is changing who I am, just as the absence of light plays with one’s perception of the infinite horizon.

We are slowly but surely becoming different people to what we were at the beginning of this adventure. But we have to be careful because even the perception of change is amplified. We change, but in the eyes of each one of us, these changes are like night and day. Can we be sure that we have actually changed or are we simply exposing what we really are?
Concordia is amazing, it awakens many questions within me, it is eager for answers, and it is granting me a way to find these answers.

Part three
Excuse me if I failed to convey what I would like to, but, believe me, even if everyone experiences Concordia in their own way, only those who experience the long Antarctic night can get a closer understanding. Maybe this letter will only serve as a memo to remind myself of this incredible experience when I return.

Concordia at night. Credits: IPEV/PNRA-A. Litterio

Antonio Litterio. Credits: IPEV/PNRA

NOTA INTRODUTTIVA:
Carissimi volevo darvi un’indicazione per avere una lettura ancora più intensa.


Come la splendida musica di Roberto “Fiamme” è composta da tre tempi, anche la mia lettera lo è. Vi consiglio di leggere la prima parte con la parte più intensa della musica, successivamente, se siete stati troppo veloci nella lettura, aspettate che inizi la parte più lenta ma maggiormente carica di emozioni per leggere la seconda parte, infine ci sarà una pausa nella musica, attendete che riprenda per leggere le ultime righe finali.


Vi consiglio di fare questo perché è così che l’ho scritta. 

Oggi per caso mi sono imbattuto nella fotografia di gruppo scattata durante la campagna estiva ed è stato allora che ho sentito quell’emozione che mi da il via a scrivervi seguendo un filo continuo nella mia esperienza.

Concordia group photo 2012. Credits: IPEV/PNRA

Quella che segue è una lettera molto delicata, perché rivedendo quella foto mi è parso tutto chiaro, il cambiamento, la differenza tra ciò che è “l’avventura al polo sud” e ciò che è “l’Esperienza Inverno”… ma agli occhi di chi non è qui con me può risultare di difficile comprensione.
Molto è cambiato da Dicembre, quando Concordia era invasa da una miriade di persone che per tempi diversi hanno incrociato il mio sguardo. Dicembre è racchiuso tutto in quella foto dove tutti i volti sono incredibilmente carichi di gioia. L’estate è il periodo dei mille sorrisi, dello stupore, della frenesia. Tutto accentuato dalla novità, dalla prima vista dell’arcobaleno circolare o del sole di mezzanotte. Ma già in quel momento, io futuro invernante, ho potuto notare una differenza tra il volto di chi è arrivato con me e chi invece ha trascorso l’inverno.
Guardo il loro volto, così diverso dal mio, che mi chiedo… perché? … ma non faccio domande, forse per paura, ma so che lo scoprirò da me.
Passano i giorni dall’arrivo e ti autoconvinci che sarà sempre come Dicembre, che anche l’inverno sarà il periodo dei mille sorrisi. Ma lentamente con il passare dei mesi questo cambia; gli aerei che si susseguono portano sul mio volto la tristezza nel veder partire le ultime persone, ma allo stesso tempo la curiosità dell’ignoto oltre l’istante in cui l’ultimo aereo prenderà il volo… Cosa sarà l’inverno? Cosa mi porterà a scoprire dell’Antartide e di me stesso? Domande a cui lentamente il tempo sta dandomi risposte… ma che non essendo ancora arrivato alla fine, sono incomplete, sono linee guida, immagini opache di un più grande disegno che solamente in Novembre sarà chiaro.
Il tempo passa, velocemente perché non scandito da alcun orologio o da alcun calendario.
Qui che cos’è il tempo? La risposta è non lo so … ho la sensazione che non esista perché non viene scandito ormai neanche più dalla luce, dalla notte e dal giorno, ma anche se non esiste esso passa.

Dal mio volto lo stupore che mi accompagnava durante l’estate è sopito sotto il peso che l’inverno sta caricando su di me, modellato da quest’ultimo come il vento fa con la neve; l’Inverno cambia la mia persona, come l’assenza di luce fa con la vista dell’infinito orizzonte,un modo completamente diverso di percepire.
Diventiamo lentamente ma inesorabilmente tutti diversi da come eravamo all’inizio, ma bisogna fare attenzione perché anche la percezione del cambiamento è amplificata; cambiamo sì ma agli occhi di ognuno di noi sono cambiamenti enormi, come la notte e il giorno… ma siamo sicuri di essere effettivamente cambiati o più semplicemente stiamo mettendo a nudo ciò che realmente siamo?
Concordia è incredibile, mi fa nascere tante domande, è avida di risposte, ma mi sta dando modo di darmele.

Scusatemi se non sono riuscito a trasmettervi quello che vorrei, ma davvero credetemi, anche se ognuno vive Concordia a modo suo, soltanto chi trascorre la lunga notte Antartica può avvicinarsi a comprendere, forse questa lettera resterà soltanto un memoriale per me stesso su questa incredibile esperienza.

Concordia at night. Credits: IPEV/PNRA-A. Litterio