Credits: ESA/NASA

Credits: ESA/NASA

Se guardate bene questa immagine dell’astronauta ESA Paolo Nespoli potete capire molti aspetti della vita a bordo della Stazione Spaziale Internazionale.
La prima cosa che si nota è che Paolo sta indossando un set dotato di cuffie e microfono per comunicare via radio con la Terra; in quel momento stava salutando le persone e i ricercatori presenti alla Notte della Ricerca in Italia il 29 Settembre attraverso un video HAM.

Con il termine “Amateur Radio on the International Space Station” o ARISS ci si riferisce a una iniziativa ormai consolidata nel mondo attraverso la quale gli alunni di tutte le scuole del mondo possono avere la possibilità di parlare con gli astronauti a bordo della Stazione Spaziale. Il contatto avviene quando la Stazione Spaziale si trova al di sopra una delle stazioni riceventi, con le quali comunica.

ThermoLab temperature sensor. Credits: Charite, ZWMB

Il sensore di temperatura Thermolab. Credits: Charite, ZWMB

Come detto da Paolo stesso nel tweet precedente gli astronauti a bordo del laboratorio spaziale sono, molte volte, anche “cavie”. In questo caso Paolo nella foto sta indossando un sensore sulla fronte in grado di rilevare la sua temperatura corporea per 36 ore. questo rilevamento fa parte dell’esperimento Cyrcadian Rythm che mira a studiare come il corpo degli astronauti riesca ad adattarsi alla vita in una ambiente dove giorno e notte “naturali” non esistono. Sulla Terra è il Sole a dirci quando dormire e quando svegliarci, ma sulla Stazione gli astronauti vedono un alba ogni 90 minuti e la Stazione è quindi internamente illuminata da luce artificiale tutto il tempo. Il sensore permette all’esperimento di essere portato avanti anche se l’astronauta sta seguendo altre attività e ora che è stato testato viene utilizzato a Terra negli ospedali e dai pompieri durante i loro interventi.

Paolo è poi illuminato da una luce rosa… E no, non è una discoteca spaziale ma la luce di una serra, non presente nell’immagine. La serra Veggie (NASA) si trova all’interno del laboratorio europeo Columbus ed è attualmente responsabile della crescita di alcune piantine di lattuga. Esperimenti precedenti hanno infatti mostrato che una luce tendente al rosso è ottimale per la crescita di piante nello spazio.

Space lettuce harvest. Credits: ESA/NASA

Il raccolto della lattuga spaziale. Credits: ESA/NASA

 Senza dubbio Veggie è già uno degli esperimenti preferiti dagli astronauti visto che alla fine dell’esperimento è previsto un assaggio! Imparare a crescere verdure e altre piante in microgravità è essenziale per le prossime missioni di lunga durata.

Un ultima nota sull’immagine di Paolo: sapete cosa dice la scritta sulla sua maglia?
Oltre al nome “Paolo” in l’alfabeto russo, sulla destra è possibile leggere anche MKC53 che, tradotto dal Cirillico, significa “ISS 53”, la Spedizione di cui Paolo fa parte insieme ai colleghi (il conteggio parte dal 2000, anno della prima Expedition) di NASA e Roscosmos.

Paolo si trova a bordo della Stazione Spaziale da fine Luglio per la missione di lunga durata dell’Agenzia Spaziale italiana VITA.