One of the questions I am often asked is: “Are you astronauts ever afraid?” It is a question that always surprises me and I find it difficult to answer the question in just a few words.
The temptation to answer simply “no” is great, everyone would breathe a sigh of relief and go on knowing that there are out of the ordinary men and women in the world who work without fear: astronauts. But super humans do not exist – and it is better this way.
My humble opinion is that only fools say they are never afraid – and they are lying when they say it. Fear is a series of sensations, a primordial mechanism that has developed over millennia of evolution to preserve our lives. It would be a waste not to use such a tool. But like any tool, it can be used well or badly: a scalpel, in the expert hands of a surgeon, can save a life while the same scalpel can be lethal when used without skill and knowledge.
Similarly, fear has a physiological effect that can be used to respond better in critical situations. Our heart rate increases, bringing more blood flow to the muscles, making them ready to react. The adrenaline released makes us stronger and less sensitive to pain and fatigue. Fear is a form of stress that can be channelled to bring our performance to its peak, a form of positive stress called ‘eustress’. The important thing is not to enter distress or panic, which immobilizes people and makes us unable to respond in critical situations.
The best way to learn how to manage fear is preparation, training and study. In the end, it is what we do not know that scares us. On an orbital or suborbital flight the best way to eliminate fear is to know your aircraft and procedures the best you can. Gaining experience is the indispensable and irreplaceable way to handle situations for which we are not trained. It is impossible, and not always useful, to anticipate all scenarios.
A military or civilian pilot knows that flying is risky. The probability of something serious happening is very low, but the consequences can be disastrous. The pilots’ task and the teams working behind them is to minimize this risk. The same applies to any other working environment, including in aerospace. If I think back to some of the riskiest moments in my life, I realise that fear is a feeling that lies quietly without disturbing me: during my launch, my concentration was focused on the procedures and tools. During my spacewalks, my attention was absorbed by the experience itself. In both cases everything was enhanced by the trust I have in science and the engineers that build the machines we use and the teams of men and women who, from afar, support us to form a formidable ‘tetragon team’.
Other questions I am asked that require complex answers concern my family. More importantly to being an astronaut and an officer in the air force, I am a son, a husband and a father. Somewhere on Earth flowing below us at 28 000km/h, there is a mother whose heart throbbed with each take-off and landing and a father with stoic strength whose smile hides his concern. My wife did not choose my job but deals with the daily issues of life and always appears with a serene face with two girls who still cannot understand why their daddy does not come home every night like their friends’ dads. I am aware of that. Thinking of my fellow pilots in the air force, everyday heroes running missions all over the world, puts myself in perspective and I realise how privileged I am. Compared to their sacrifice, my efforts are insignificant but necessary. It is my tribute to those pilots, working away from home and family, carry out their duty, in foreign countries under many horrors and other demons, without asking for anything in return, not even gratitude from their country.
Discussion: 73 comments
Luca,
You should consider writing a book.
You are an excellent writer, and you have such a rich and wonderful experience in your life to draw upon.
Continue to stay safe.
Sincerely,
Mark Moriarty
Una riflessione davvero profonda, studiando la biologia ( all’università ) mi rendo conto quanto spesso è proprio la paura, che è insita nella necessità, ci spinge ad evolverci ma non si tratta di un evolversi tale da far cambiare una specie, ma un evolversi come persona che inizia a prendere coscienza di se. Da bambini molti di noi abbiamo paura del buio, ma alla fine esso rappresenta il nostro ignoto… piano piano superiamo quel limite proprio grazie alle emozioni che ci scatena la paura ed è allora che ci evolviamo acquistando più fiducia in noi e una maggiore consapevolezza di ciò che c’è intorno, può sembrare banale ma è la stessa paura che uno studente universitario ha prima di un esame che lo porta a ripetere tante volte un argomento che a volte le risposte alle domande del prof sembrano quasi istintive, la paura a mio parere è una delle più grandi forze dell’uomo che ci spinge anche ad amare la propria ragazza/moglie proprio perchè abbiamo paura di perderla ed allora essa ci sprona indirettamente a migliorare ad essere sempre perfetti per il partner… beh la paura è umana… e se non abbiamo paura saremo solo automi. Grazie Luca per aver condiviso il tuo pensiero e buona permanenza nello spazio, un saluto dalla Terra !!
grazie! la tua testimonianza è preziosa per tutti noi comuni mortali……..ognuno deve tenere a bada le proprie paure che sono grandi perché soggettive…la tua testimonianza ci dà una chiave per tenerle a bada!!
Una domanda che non ti ho mai posto, perché sapevo che già molti altri ti avevano già fatto. Ciò non toglie, Caro Luca, che sei parte ormai di noi, e se ti poniamo questa domanda è perché noi paura ne abbiamo, ne abbiamo tanta, e ci aspettiamo che sia tu a rassicurarci come hai fatto con le tue bimbe.
Il giorno che potrò stringerti la mano, sarà per me un giorno felice.
Ti abbraccio.
Silvana Ghiretti 🙂
Grazie Luca, ormai ti chiamo cosi´familiarmente dopo che mi hai risposto a qualche domanda su FB, e inoltre ti seguo volentieri tramite le stupende foto che mandi E´bello poter avere una fiducia cosi´ grande sulle proprie capacita´, l´esperienza e la collaborazione con gli altri. Sicuramente siete preparati a tutto e tutto e´stato calcolato. Mi chiedo se hai mai dovuto “usare” per cosi´dire l´improvvisazione tipicamente italiana per risolvere una situazione. Sai, mi affascina molto il tuo mondo di questi mesi e mi meraviglio pure io e ho pensato che forse e´perche´ho una tremenda paura di volare e vedere qualcuno che lo fa per mesi e mesi da lassu´mi affascina, ma io nn potrei farlo mai… Come dici tu il panico nn aiuta, anzi, paralizza e io sono cosi´quando sono costretta a volare. Pero´piu´di tutto mi piace l´idea che posso comunicare con te che sei nello spazio e che mi rispondi pure entro poco tempo! Questo e´incredibile, straordinario come l´uomo sia arrivato a tanto nella sua intelligenza e capacita´.! Ti auguro ogni bene e benedizioni anche per la tua famiglia. Aspetto di vederti poi in televisione a raccontare la tua esperienza. Un saluto sincero, Gabriella
p.s. anche mio marito ti segue tramite le pagine di fb. Ti ha menzionato anche in una sua predica in chiesa (lui e´un pastore evangelico).
Ciao Luca, nella musica dal vivo (senza rete…) è la stessa cosa riguardo al “gestire e utilizzare” la paura, ovviamente con meno rischi rispetto al tuo fantastico lavoro.
Ma è proprio quella cosa imprevista che può arrivare e che va gestita che rende affascinanti certi “mestieri” .
Il grande Miles (Davis) diceva: il jazzista è come un pugile, deve essere veloce, nel rispondere, ascoltare cosa sta arrivando, ascoltare cosa “sembra” che stia arrivando e infine immediatamente rispondere… Ecco alla fine il jazzista è come l’astronauta!
Buon lavoro e grazie di cuore a te e alla tua famiglia per il lavoro che state facendo per tutti noi.
Complimenti, La ammiro sempre di più’!
Credo di essere troppo grande per poter essere sua figlia, ma se lo fossi, sarei fiera di mio padre.
Le sue parole mi hanno commossa.
Ritengo che i veri eroi siano tutti coloro che fanno grandi “cose” con altrettanta grande umiltà…e Lei è una di queste persone.
Saluti dalla Terra
Ciao Luca, ho sintetizzato il tuo discorso in : Il coraggio di avere paura. La paura è un sentimento umano che tutti hanno il diritto di avere. Buon lavoro.
Luca, mi piacciono le tue parole: mi piace come tu sia una persona con i piedi per terra anche a 400km di quota.
Grazie per quello che fai, le immagini che ci mostri e le parole che ci dici!
E’ sempre un vero piacere leggerti!
Mi piace come racconti la paura in tutte le sue sfumature, così come mi piace il fatto certo che la paura cambi di spessore e colore se viene condivisa o meglio “gestita” in gruppo, con uno specifico riferimento ai colleghi e a tutti gli operatori del settore, come gli ingegneri e come tutte le altre figure professionali che collaborano alla buona riuscita del progetto.
Poi mi piace come racconti i “retroscena” emotivi degli affetti familiari!
Tu avrai pure del coraggio lassù, ma la tua mamma a casa, ne deve avere ancora di più, per reggere il tutto!
Poi è vero che i padri si nascondono dietro un senso di fermezza e di autorevolezza, mentre sotto o dietro…… si sciolgono come le madri.
Quelle che vivono meglio il tutto sono le tue bimbe, ma si sa che l’infanzia è una età privilegiata.
Infine tua moglie ha raccontato molto bene il tutto in un’ intervista.
“Non si può vivere sempre con la paura del rischio” ha detto. Però bisogna anche essere bravi e forti per sopportare la non paura del rischio.
E’ vero infine che in ogni lavoro c’è del rischio, però voi, a differenza di tutti gli altri, siete lassù per aria ed anche per un tempo prolungato. E’ questo che fa la differenza, almeno nell’immaginario collettivo e non solo.
Ci ritroviamo su Facebook, per gli aggiornamenti.
Ciao Rosetta
Grazie.
Non soltanto per la lucidità con la quale riesci quasi “a portarci lassù” con te, ma specialmente per gli straordinari esempi di fantastica, straordinariamente umile professionalità che ci doni con queste tue parole.
Mio figlio ha 8 mesi e da quando è nato, quando lo faccio volare in mille maniere gli dico sempre: giochiamo a fare Luca Parmitano ? Lui si sganascia dalle risate e io un pò mi ritrovo nei sentimenti di tuo papà. E mi commuovo.
Claudio
Sei un grande
Ciao Luca, ti seguo da un po per due motivi, il primo è il mio interesse verso il cosmo ed il secondo è la scrittura, cosa in cui sei altrettato capace.
Volevo condividere con te questo progetto fotografico/narrativo, parla della venuta del primo uomo e del suo futuro addio.
Vorrei solo che lo leggessi, spero poterti suggestionare come tu suggestioni me con le tue foto e i tuoi scritti.
https://www.behance.net/gallery/AD-VITAM/841593
Un saluto a 28.000 km/h
Simone
Vorrei essere soltanto la metà di come sei tu.
Entrambi siciliani, praticamente coetanei, entrambi della Bilancia, e forse ancora altro in comune… (piccoli segni che, messi insieme, significano tutto e niente allo stesso tempo)… ma, caratterialmente, agli antipodi. Di fronte alla tua saggezza posso soltanto inchinarmi. E non sto esagerando… mi conosco, ed ho imparato a conoscere te. Non avrei mai creduto che un astronauta sarebbe diventato il mio Mito, un punto di riferimento, d’esempio, a cui guardare per migliorarsi. Ma come ho già detto più volte: più che “Luca l’astronauta” lo è diventato “Luca l’uomo”. Perché, sicuramente sì, l’addestramento ha influito molto a plasmare il tuo carattere, ma se non ci sono delle buone fondamenta su cui lavorare, il risultato sarà scadente e di breve durata. Se sei diventato quello che oggi sei, la persona eccezionale a cui tutti guardiamo con profonda ammirazione, credo sia merito soprattutto di geni di ottima qualità. E quelli nessuno potrà cambiarli in peggio, posso solo essere migliorati. 😉
Fieri di te, Maggiore!
PS: i superuomini non esistono??? Ehm… che devo riscrivere tutto il commento?
ahahahah (se non chiudevo così, non sarei stata io) 😉 bacio, Lù! 🙂
Ciao Angela 🙂
Buongiorno Luca,
il blog è la parte di questa sua avventura che preferisco in assoluto…
Certo, ammiro ed apprezzo anche le foto, mi fanno sorridere alcune domande che le pongono ( e soprattutto alcune risposte che lei da! ) ma è nel blog che secondo me emerge la parte più sorprendente di lei.
Da ogni sua lettura impariamo una piccola morale: il valore reale delle cose e delle persone, la bellezza di meravigliarsi ancora e tanto altro.
Lei ha coraggio.
Non perchè noi tutti la vediamo come un supereroe ( come in quella foto 🙂 ) ma perchè la parola coraggio vuol proprio dire avere cuore ( cor habere) e lei lo dimostra ogni giorno.
спасибо.
Grazie delle bellissime parole!
L’ispirazione è reciproca! 🙂
La paura è un sentimento come l’amore, come dicono le tue parole va assunta e usata con criterio.
La fiducia è anch’essa un mezzo della paura, un tavolo, delle carte e persone sedute, corrispondono ad un gioco,
il mezzo più facile a cui possono affidarsi i giocatori è la fiducia sulle carte,
ma l’esperienza di gioco ci porta a contare i numeri delle carte,
puntando sul modello delle probabilità.
La conoscenza quando prevale abbatte il muro di paura negativa, dando una sensazione quasi di vittoria ancor prima di aver giocato.
In questo caso la conoscenza è uno strumento della paura; come per un musicista il suo violino, per suonare ha bisogno del suo attrezzo, per suonare al meglio ha bisogno di fiducia sulla sua conoscenza di vita.
Dunque la formula di tutto ciò è chiaro ed evidente: la fiducia è il nostro cavallo battagliero (più cura avremo di lui, più agile e forte sarà), mentre la conoscenza sono le nostre armi per abbattere ogni speranza ed ogni paura.
Ciao Luca,
The way you humbly answered this question is testament that you are a gift and a fine example to our society. Your sincerity and humility is so uplifting and an inspiration to us all. It reminds us of what we so easily forget – that it is ok to be afraid but that should not necessarily be a hindrance when following our dreams, no matter the risks involved.
Imbocca a lupo and I pray that you and your crewmates will always be ok. Enjoy the rest of your mission. We will always be following you from planet earth! Un abbraccio
Ps. You have a loving and very patient family. I know you did all the hard work, but their indirect contribution helped to get you where you are today! But you already knew this.
Ammirazione e stima per te, Luca, mi permetto di darti del tu perché so che non ti offenderai. Leggendo le tue parole mi sono emozionato cosí come con ogni foto che ci dai il privilegio di ammirare. Grazie davvero da un siciliano come te.
È molto suggestivo come tu riesca a ricondurre l’eccezionale in un ambito di quasi normalità, e ad includere in questo anche tutto l’insieme di uomini e donne che lo rendono possibile, ed anche tutte le persone che ti vogliono bene che si son ritrovate, forse loro malgrado, in tutto questo ma che hanno deciso di sostenerti nel tuo percorso.
Storie di grandi persone, come molte altri grandi anonime persone affrontano ogni giorno il loro personale cammino. Tu in qualche modo metti in luce la grandezza che esiste in ogni essere umano. La fai diventare qualcosa di tangibile a cui forse ciascuno di noi può aspirare seppur nel suo piccolo. Grazie Luca, grazie e … Buon volo!
Alessandra
I second Mark’s motion: I hope you write a book based not only on your experiences in the atmosphere and above it, but about your role within the larger team of contributors. You write so eloquently that I find myself wishing you simply wouldn’t put the pen down.
Safe flights always for you, and happy homecomings with the people who matter most. Godspeed.
Dal tuo attuale punto di vista, dalle foto che ci regali, sembra tutto così chiaro, calmo e perfetto. Tutto, anche i tuoni visti da sopra. E non fanno paura.
Bella nota Luca, complimenti. Scrivi bene, dovresti valutare seriamente quanto già scritto da altri. Un libro scritto da te, con le storie che certamente stai vivendo in questo frammento della tua vita, sarebbe un bellissimo regalo per chi non potrà mai provare quello che uomini ‘speciali’ come te, provano viaggiando nello spazio. Molti complimenti, con stima. Pasquale
grazie, ciao!
.. Una riga per dirti GRAZIE per le tue parole.
🙂
Oltre che essere un fotografo eccezionale sei anche uno scrittore che sa trasmettere con le parole le emozioni e i sentimenti che pervadono il cuore e la mente. Ti ammiro sempre più Luca.
I tell myself that fear can’t MAKE me do something, or do something TO me. It can convince me to do something by or to myself, but it can’t DO it. Fear has to enlist my cooperation to be effective.
E come di ho detto già su Fb … sei proprio una Gran Bella Persona!
Non so se mai potrò conoscerti di persona ma sicuramente dai tuoi scritti ( fantastici) e dalle tue foto (splendide) riesci a far percepire quanto tu percepisci e questa è la capacità che hanno pochi e questo basta per capire che sei veramente speciale come Uomo …. sia con i piedi per Terra…. che sopra le nuvole.
Non si può non essere che orgogliosi di Te…. Maggiore Parmitano!
Luca, I have so enjoyed reading about your travels around our Great Blue Marble, and especially seeing the breathtaking photos you have so generously shared with us, the ‘arm chair’ travelers.
as another poster said, “Safe flights always for you, and happy homecomings with the people who matter most. Godspeed.”
Già, la paura è uno dei doni che la natura ci ha donato per la nostra sopravvivenza e dipende da noi l’uso che ne facciamo. Ma, nella vita “normale”, l’unico addestramento è la vita stessa, unita al carattere di ognuno di noi.
Come tu hai portato il paragone dei militari impegnati in fronti molto pericolosi, io mi ritrovo, ogni giorno di più, a prenderti come esempio per affrontare le mie paure; ma non perchè tu sia Superman, anche se ci scherzo spesso, ma perchè tu dai un enorme senso di fermezza e stabilità caratteriale e morale.
Non te lo dico spesso, ma sappi che in tanti momenti delle giornate, la mia mente dice: “grazie del suggerimento Luca”.
Con affetto 🙂
Paura Lucidita Potere Vecchiaia , i 4 nemici è o alleati dell’Uomo..la Paura è il primo che incontriamo «Quando un uomo comincia a imparare, non sa mai con chiarezza quali sono i suoi obiettivi. Il suo scopo è imperfetto; il suo intento è vago. Spera in una ricompensa che non si concreterà mai, perché non sa nulla delle difficoltà dell’imparare. Comincia lentamente a imparare, dapprima a poco a poco, poi a grandi passi. E presto i suoi pensieri entrano in conflitto. Quello che impara non è mai quello che ha sperato o immaginato, e così incomincia ad aver paura. Imparare non è mai quello che ci si aspetta. Ogni passo dell’imparare è un compito nuovo, e la paura che l’uomo prova comincia a salire implacabilmente, inflessibilmente. Il suo scopo diventa un campo di battaglia. E così si è imbattuto nel primo dei suoi nemici naturali: LA PAURA! Un nemico terribile, traditore, e difficile da superare. Si tiene nascosto a ogni svolta della strada, in agguato, aspettando. E se l’uomo, atterrito dalla sua presenza, fugge, il nemico avrà messo fine alla sua ricerca.»
Come sempre: Un Grande! Riesce a trasmettere con un linguaggio semplice emozioni fortissime. Non ti ha risposto alla domanda se avesse paura o meno. Sarebbe bastato un Si o un No. Invece… Eccolo il figlio, il genitore, il marito che in un escursioni emozionale ti coinvolge in un turbinio di sentimenti che ti fanno capire come è grande quest’uomo. Ma dov’eri nascosto? Grazie per tutte le emozioni che ci trasmetti da lassù .
Leggendo le tue parole insieme ai miei figli mi hai fatto sinceramente emozionare. Sei una grande persona oltre che un grande uomo di scienza. Ciao da me e dalla mia famiglia Franco Vulcano
Luca,
complimenti, tutto quello che scrivi viene assorbito e vissuto, scrivi proprio bene !!
Dai sbrigati a tornare che così compro il tuo libro e me lo faccio autografare.
73 es GL
Bye
Ciao Luca, i miei complimenti sono innanzitutto volti al tuo modo di esprimere i sentimenti e le situazioni , sicuramente in una vita passata eri un famoso scrittore:) , io sinceramente non mi sono mai chiesta se un astronauta abbia paura , io sono il classico caso di una persona che fin da bambina chiedeva ai genitori di poter volare fra le stelle o fare la scienziata, da ragazza la pilota di elicotteri e poi la paracadutista , ma malgrado io sia figlia di un militare , sono sempre stata distratta da queste richieste… Cosi l unica emozione che ho potuto provare da adulta é stato il volo in parapendio … Quando ho seguito il tuo lancio verso la ISS ho vissuto una forte emozione e una certa ansia , mi sono chiesta in effetti cosa provassi tu in quei momenti , ma so che ogni cosa oltre ad essere insita in noi abbia bisogno di molto studio e allenamento prima di diventare “naturale” e priva (o quasi) di paure. Cosa posso aggiungere ? Bé con la tua esperienza hai fatto sognare tante persone , e per ciò che mi riguarda mi hai fatto vivere qualcosa che ho sempre sognato di fare … LLAP ! Samantha
Forse non lo sai, ma ti avevo fatto tutte e due le domande. Proprio perchè non credo ai supereroi mi chiedevo come affrontassi tutto questo. Devi essere orgoglioso di te stesso, noi lo siamo e penso che anche i tuoi cari, nonostante i palpiti al cuore, la sofferenza per la lontananza, siano fieri di te.
Sei soprattutto un grande Uomo.
Grazie.
Con il tempo ed esclusivamente per me stessa sono diventata fatalista…..Per mio figlio ho avuto mille paure quando era piccolo poi..piano piano si è avvicinato ad attività potenzialmente pericolose..il volo privato sui piccoli Cessna…il lavoro che comporta anche l’uso di armi (io le detesto)…essere vigile del fuoco volontario….la moto..eh si la moto…poi ha avuto un grosso incidente in auto (per fortuna ne è uscito illeso con una grande dose di fortuna)…quindi…
Che il tuo lavoro sia considerato pieno di imprevisti ed un tantino pericoloso può essere vero però viaggiare in autostrada con un TIR per esempio per me lo è di più ed è molto meno affascinante! Non parliamo poi dei tuoi colleghi in missione…come hai scritto…Concludendo hai detto cose molto intelligenti e sagge che mi fanno ancora una volta pensare che ti sei meritato pienamente il lavoro che fai…che è meraviglioso e la paura fa parte del “gioco”! Grazie di tutto!
Bel discorso, il quale ognuno di noi dovrebbe mettere in atto nel quotidiano per affrontare le difficoltà che la vita ci serba…”Non aver paura di affrontare la paura…”
Complimenti per il lavoro che stai svolgendo.
Grazie mille, per tenerci aggiornati con foto a dir poco stupende.
Un caro saluto :))
: )
Grazie Luca, è un piacere leggere questo tuo pensiero che insieme alle stupende immagini che ci invii ci arricchiscono. Colgo sempre più la bellezza della nostra terra vista da una prospettiva diversa. Tu da li sicuramente la vedi così. Bella di notte e di giorno. Nuvolosa ma anche assolata. Desertica ma anche con grandi oceani. Abitata da uomini che si vogliono bene ma che si fanno anche guerra. Questa prospettiva così diversa da qui mi trascina inevitabilmente a pensare ad un Creatore di tutto ciò.
Complimenti. Auguri.
Enzo
Ho pensato tante volte di domandarti se hai avuto paura in alcun momento però mi è sembrato fosse molto intimo e non l’ho fatto. Oggi nel vedere come parli e ti apri a tutti noi mi commuovo e immagino che col tuo mestiere i tuoi genitori siano stati sempre col fiato sospeso e anche tua moglie (ma non lo fa vedere a noi) perché deve sempre rassicurare alle bimbe e frale vivere in tranquillità. Che ti posso dire di più? Hai tutto il mio rispetto, ammirazione e affetto. Sai trasmettere con le tue parole cose che vanno diritto al cuore. Grazie ancora ed un saluto a tutti… noi vi aspettiamo con ansia per sentire dalle vostre parole ciò che abbiamo in parte visto.
Hello Luca,
I totally agree with Mark Moriarty above. You are an excellent writer. I would buy a book you wrote for sure. I always look forward to your next blog entry!
You spoke of fear that goes into panic and how it can immobilize a person. It is true. I experienced it myself. I had always heard the expression, “frozen in fear,” and I figured it was just an exaggerated way to express extreme fear until I experienced it for myself. About 12 years ago I was living in a rented home. I had come home from work one night and it was a bit of an eerie foggy kind of cooler summer night. I went into the house and left the inside door open because the house was hot from the heat of the day with windows and doors closed all day. I was sitting on the couch reading the paper. I thought I heard the door that I left open move with a scuffling sound. I checked it and it appeared to have been moved to an almost closed position. I thought it could have been the result of a breeze pushing the door. I tried to dismiss it. But, I was spooked. I went upstairs to my bedroom to put on comfortable clothes and to get my glasses because I had taken my contacs out. As I went up the stairs I began to smell cigarette smoke. I stopped briefly and listened. I thought maybe I am just spooked because of the fog. I tried to dismiss it, but I couldn’t. I was the only one living there. I continued up the stairs trying not to make a sound and quietly stepped into the bedroom. As I did I noticed a cigarette butt on the floor. I stopped in my tracks and stood there as quietly as I could. No one I knew smoked. No one I knew would have been upstairs. No one I knew had even visited me. My heart started to beat faster. Then I looked at my nicely made bed and there was this huge butt indentation on it as if someone had sat on my bed. My mind was racing. I knew I had not sat there after making the bed. Had someone entered the house. Maybe that was what I had heard and why the door was moved. There was a walk in closet in that room and a door to the attic in that room. Both were closed. I was thinking what if the person is in the walk in closet or in the attic. I tried to act like nothing was wrong and to make no noise to avoid alerting an unwanted intruder that I was aware of the intrusion. I tried to listen to hear if there was movement in the closet or the attic. My heart was pounding so fast and hard that all I could hear was my heartbeat in my ears. I literally froze, standing there immobilized trying to calm my racing heart so I could hear and trying to decide what to do and trying not to breath loudly to catch my breath that I was losing in fear. I felt like I stood there 5 minutes, frozen still. I took some very quiet slow deep ever so silent breaths. I decided to quietly turn around, go down the stairs, quickly put my contacs back in my eyes, get the keys and leave in the car and drive to the police department. I had to convince my feet to make the first move. I forced myself to go. And that is just what I did. My hands were shaking trying to put my contacts in my eyes. I drove to the police station about a mile from my home. The officer came back with me and I think it looked like a scene out of “Andy of Mayberry,” the officer, with her hand in the ready over her gun, and I, following behind her, both of us in bent positions walking and peeking around doors. We found nothing. Where did that cigarette butt come from and who sat on my bed? My landlords claimed that they had not gone into the house and they said no one else had gone into the house. There were no reasonable answers. And the mystery of the two butts to this day has never been solved!
I imagine your EVA buddy, Chris, is excited about the ride home tomorrow. Maybe he is even anxious with that good kind of fear you mentioned since he is well trained and all those around him are well trained to perform with top skills for his return to home. I have heard a few astronauts say that they are just regular people doing a job in an extraordinary place. I disagree. You all are extraordinary regular people doing an extraordinary important job in an extraordinary place. Tell Chris he represents the USA and NASA well and does us proud! Tell him love and peace and godspeed! Tell him thanks for letting strangers watch him work (but not in a creepy way, lol) on space station live. And tell him that he did a great job with the interviews and videos, too! Thanks!!
Well Lorna,
I have to admit you had me hooked on your story right there. Maybe YOU should write a book 😉
Thanks Luca 😉
Well I think you should BOTH write books, I would read em all!
Buongiorno Luca,
Tutte le volte che ti leggo non posso fare a meno di “Condividere, ritwittare, inoltrare, segnalare, postare”, le avventure che vivo grazie alla tua esperienza. Al tuo viaggio meraviglioso.
Coniugo i verbi alla seconda persona, sento che non sarà un problema per te e poi siamo già “Amici” su facebook 🙂 oltre ad raccontare al mondo che ho avuto l’ONORE di aver ricevuto risposta da te ad un mio “twit”.
Per tutta la stima, l’orgoglio e l’ammirazione che provo nei tuoi confronti ho un dovere morale di “permettermi” di appuntare la tua ultima frase di questo post (bellissimo caso mai non si fosse capito)
… <>.
NON SIA MAI!!!!!!! La riconoscenza del tuo/nostro paese è OBBLIGATORIA!!!
Strade piazze e monumenti in onore di Luca Parmitano.
Come Michelangelo, Da Vinci, Giotto, Galileo, Fermi, Meucci e tutti gli altri che hanno contribuito ha portare in alto (e te lo fai in tutti i sensi) il nome della nostra amatissima Italia.
Apprezzo moltissimo la tua umiltà, siamo noi che ti dobbiamo tributare i giusti ONORI ma, ripeto, la riconoscenza del paese è indiscutibile.
Grazie
Virgilio
Ciao Luca, i miei complimenti sono innanzitutto volti al tuo modo di esprimere i sentimenti e le situazioni , sicuramente in una vita passata eri un famoso scrittore:) , io sinceramente non mi sono mai chiesta se un astronauta abbia paura , io sono il classico caso di una persona che fin da bambina chiedeva ai genitori di poter volare fra le stelle o fare la scienziata, da ragazza la pilota di elicotteri e poi la paracadutista , ma malgrado io sia figlia di un militare , sono sempre stata distratta da queste richieste… Cosi l unica emozione che ho potuto provare da adulta é stato il volo in parapendio … Quando ho seguito il tuo lancio verso la ISS ho vissuto una forte emozione e una certa ansia , mi sono chiesta in effetti cosa provassi tu in quei momenti , ma so che ogni cosa oltre ad essere insita in noi abbia bisogno di molto studio e allenamento prima di diventare “naturale” e priva (o quasi) di paure. Cosa posso aggiungere ? Bé con la tua esperienza hai fatto sognare tante persone , e per ciò che mi riguarda mi hai fatto vivere qualcosa che ho sempre sognato di fare … LLAP ! Samantha
Ciao Samantha,
credo che tu abbia trovato altri modi di volare – e` questo l’essenziale, no?
Ci sentiamo su Twitter!
Roger! e Grazie 🙂
Ho installato ISS detector sul mio cellulare e corro come una bambina ogni volta che suona l’allarme!!! Sono un ingegnere, ma l’astronomia mi appassiona da sempre. Pensare di poter vedere un puntino luminoso che dentro me rappresenta le tue foto, il tuo blog, le tue parole, il tuo sorriso orgoglioso e rassicurante, mi riempie di gioia e di una strana ‘soddisfazione’!!
Ho pensato tante volte a come ci si debba sentire lassù ed alle paure che sicuramente avrete e che tentate di tenere a bada….in particolare l’analogia più frequente nella mia mente è quella del rientro sulla terra associato al parto di un bambino!
L’esperienza che state vivendo è talmente eccezionale che, quando rientrerete, sono certa rinascerete a nuova vita!
Con stima,
Oriana
Carissimo Luca, sono una siciliana doc come te e ne sono orgogliosissima.Ti ammiro per la tua preparazione, per il tuo modo di descrivere con le parole i tuoi stati d’animo, le tue sensazioni in una parola sei un bravissimo scrittore ed anche un magico poeta. Come già ti hanno scritto sarebbe molto bello se tu scrivessi un libro arricchito di tutte le splendide foto della nostra terra.
Una curiosità ti chiedo: come si fa a vedere la vostra navicella da quaggiù?
Vorrei salutarti insieme alle mie bambine.
Dalla tua Sicilia Grazie!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Quando e’ previsto il tuo ritorno Luca?
Quando e’previsto il tuo ritorno Luca?
Ciao Luca. Ho letto il tuo post, da psicologa ti dico che hai descritto in modo eccellente i meccanismi che regolano la paura e le sue potenzialità ma prima ancora sono rimasta commossa dal grande uomo che ė in te, quello che spogliato della sua “tuta spaziale”, non stacca mai sguardo e pensiero dalle cose importanti come la famiglia e gli uomini che ogni giorno, nelle innumerevoli missioni di pace rischiano la vita.
Di questa estate, conserverò per sempre il ricordo delle bellissime emozioni provate insieme al mio papà durante ogni tuo velocissimo passaggio.
Davvero mi piace il pensiero, che lassù nel cielo c’è qualcuno che ci osserva emozionato!
Buona missione!!!
Wow Luca–you’re such a Renaissance guy, so artful with language and writing, so adept with technical and scientific skills. And so full of heart. What a winning combo!
Grazie Luca,
Parole stupende! Sto già pensando a quanto ci mancherai quando tornerai sulla Terra.
GRANDE!
L’animaccia tua Luca, mi fai invidia ! Svolgi un bellissimo mestiere, scrivi in maniera profonda, fai delle bellissime riflessioni, vivi una esperienza fuori dal comune….e poi tutte queste donne che ti scrivono
Ciao Oriana, grazie!
Sono moglie di un imprenditore che è in viaggio 300 giorni all’anno.
Siamo sposati da 25 e ci conosciamo da 32.
Abbiamo 2 figlie Lucia ha 24 anni, Rita 19.
Quando è nata Lucia ho lasciato il mio lavoro, ero Capo sala in un reparto di Chirurgia d’urgenza.
Lucia era molto malata, siamo state 22 anni dentro e fuori dagli ospedali.
Lucia è guarita e nonostante tutto quello che ha passato, in dicembre, conseguirà la Laurea magistrale in Giurisprudenza.
Rita è una matricola.
Puoi immaginare quanto è stato difficile, ma noi siamo la prova che è possibile.
Ci vuole tanto amore, tanta pazienza, bisogna credere con tutte le proprie forze che ne vale la pena, perchè il “progetto famiglia”, è quello che dà senso a tutto il resto.
Complimenti a te e soprattutto a tua moglie….
Un abbraccio.
Manuela
Hello Luca,
thank you for sharing your thoughts with us. it’s good to know that a super-hero astronaut still loves his mam and dad. Your blog is so well written that it’s clear you excel in the arts as well as the sciences. Do you have anybody moderating your posts like Evan did for Colonel Hadfield?
I’m a an ordinary Welsh mam and nan who never understood physics and struggled with maths, but since I started following the ISS crews I’ve learnt so much about our beautiful planet and asked lots of questions, my husband is a patient man!
I wish you and the rest of the crew a safe and happy time up there. My admiration to your wife and parents who must be counting the days until you return.
Kind thoughts and pob lwc
Fran
Excellent post, Luca.
On the subject of fear – have you seen by any chance the movie Gravity? It’s not released yet, but it was at the Venice Film Festival and considering the subject I thought it’d be nice for a real astronaut to comment on it.
The movie depicts the fictional story of two astronauts struggling to survive after their spacecraft is destroyed during an EVA to repair the Hubble telescope. You can see the trailer here: https://www.imdb.com/title/tt1454468
Buona fortuna!
Inspiring words, Luca. Discovering the frontier is absolutely necessary. We have come so far from the first day the first humans took flight just over a 100 years ago. Since then we have achieved so much. But it all has a cost. This is a deal we have to take. And the tool of the trade is our imagination plus a huge deal of hard work and personal sacrifice by of all those men and women that enable us to explore, and to discover. Luca you must be proud because what you are doing is absolutely necessary for the future of humanity. I am both proud and thankful of your work!
P.S. You’ve got to write the book man! 😀
Luca, this is THE most inspiring thing I read for a long time now. Maybe you know the Litany of Fear from Dune – Bene Geseritt. You said everything so notPrecious and human that no one can say anything bad about this. Thank you for the inspiration. And GODSPEED! (Don’t know how it’s said in your language).
beautiful article …
you are amazing. i like all this types of real stories about our planet and also the facts about astronauts . i`ve always wanted to meet people who can speak about this kind of things. it is fascinating but here in Romania you can`t do anything to get there. best wishes to you and to your family.
La paura? si che esiste ma come si fa a gestire la paura se tutti i giorni viviamo nel pericolo? il pericolo femminicidi, il pericolo economico, il pericolo pirati della strada …. ecc …. certo bisogna cercare di affrontare il tutto con coraggio ma quando non c’è una soluzione, quando lo Stato non ci viene in contro per almeno attenuare questi fenomeni ci prende lo sconforto e la paura è sempre lì pronta ad invadere la nostra anima. Nella mia vita la paura maggiore è quella economica, in questo momento non vedo nessuna luce in fondo al tunnel come tanti di noi , e purtroppo chi non ha di questi problemi non capisce , e ci critica negativamente. Io verrei volentieri sullo spazio almeno un giorno per NON AVERE PAURA. Ciao Luca.
Era una domanda che mi son sempre posta.. “ma gli astronauti andando fuori dalla terra, lontano da tutto e tutti, lì in mezzo all’enorme spazio.. non hanno paura???” Eh beh.. adesso leggo una risposta alla mia domanda 🙂 ed è veramente stupendo leggere queste belle parole.. Alla fine fanno riflettere moltissimo ed è la pura verità.. Ma non nascondo di provare un pizzico di invidia per voi che da lassù potete osservare direttamente lo spazio e guardarci dall’alto! 😀